domenica 18 dicembre 2011

Vi confesso di essermi smarrito in questa selva di dichiarazioni contrastanti, non perché non sia in grado di seguirne il filo, ma semplicemente per l'angoscia provata in questi giorni. Un'angoscia tale da cassare in me ogni volonta di spesieratezza e di scherno.
Non posso non pensare, senza una punta di malizia, a quanto accaduto in parlamento, dove coloro che sinora hanno appoggiato il governo più pazzo del mondo, adesso hanno alzato cartelli contro il governo.
Intendiamoci, non sono un fan delle tasse. Tuttavia, non mi pare questo un atteggiamento serio.  A cosa serve inscenare queste carnevalate? Servirà forse a ridurre le imposte? Monti si sentirà scoraggiato e abolirà l'ICI sulla prima casa? No. E allora?
Poi, una volta approvata la manovra, assodati i nuovi regimi, tutto torna come prima.
Poi ci penso un po' e mi dico. Questo è un riflesso condizionato della democrazia parlamentare. Costoro lo fanno per assicurarsi un futuro parlamentare. Non  per altro. Altrimenti non si spiega chi critica oggi le Banche e la Massoneria come abbia fatto ad appoggiare - per diverse legislature,  sino all'arrivo di Monti - un apprendista massone, affiliato alla P2 di Licio Gelli.

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