La "MONETA": DIO o MAMMONA?


Che cos’è la Moneta? Quali le sue origini? In realtà, nessuno l’ha ancora definita; ne hanno, al massimo, approfondito solo gli aspetti “tecnici” “funzionali”. Affrontiamo questo tema poiché ci rendiamo conto che la moneta ha avuto ieri ed ha, soprattutto oggi, un’enorme importanza nelle vicende socio-economiche e politiche della nostra società. Sopra ogni cosa ci preoccupa interrogarci e rispondere a queste domande:
  • –  Chi crea la moneta? 
  • –  Perché un Paese più è industrializzato, più produce e più si indebita?
  • –  E verso chi si indebita? 
  • –  Perché i Paesi dei Terzo mondo, pur avendo tante ricchezze naturali, muoiono di fame?



1. CHE COSA È LA MONETA?

Le definizioni finora proposte della moneta sono riconducibili tutte a quelle di “valore creditizio” e “valore convenzionale”. “Valore creditizio” nel senso che il possessore di una banconota, vanterebbe un credito nei confronti della Banca di Emissione (in Italia, è la Banca d’Italia). 
“Valore convenzionale” sta a significare che la moneta ha quel valore perché stabilito da una convenzione. 
Una giusta “strutturazione” del “Sistema Monetario Internazionale” è indispensabile per la pacifica convivenza dei popoli; la conoscenza dell’organizzazione di questo sistema, e della potenzialità dello strumento monetario, è quanto mai necessaria, affinché, chi lo adopera, lo faccia solo per offrire un servizio all’umanità e non lo si usi come uno strumento con il quale minacciare le libertà fondamentali di tutti i popoli. Con molta facilità e con troppa fiducia, oggi, l’opinione pubblica ha accettato come un fatto legittimo l’istituzionalizzazione del cosiddetto “oro-carta”. La generalità, infatti, è convinta della “Convertibilità” della Carta-Moneta in Oro.
La realtà, però, è ben diversa, anche se la quasi totalità dell’opinione pubblica lo ignora; infatti: «Nel 1935 cessa la convertibilità della lira in oro e viene al tempo stesso decretata la “sospensione” dell’obbligo per la Banca d’Italia, (a favore della quale, fin dal 1926, vigeva il Monopolio delle Emissioni a corso legale), di tenere disponibile a tale fine una riserva di oro non inferiore al 40% della moneta in circolazione e degli impegni a vista» (cfr. R. Gattoni, “come funziona la Banca d’Italia”, Ed. Savelli, p. 52). Quindi, la dicitura sui biglietti di banca: “Pagabili a vista al portatore”, non aveva più nessun significato. Infatti, da allora, non ha più copertura e convertibilità in oro, per cui la moneta come “fede di deposito”, risulta solo una illusione pubblica!.. mantenuta ad arte solo per convincere l’uomo della strada. 
Infatti: 
  • – esiste un limite obbiettivo alla emissione della moneta, dato dalla quantità della “riserva aurea”
  • – la moneta non può essere emessa gratuitamente (come invece è) dalla Banca di Emissione, perché apparentemente condizionata dalla produzione e disponibilità dei bene reale (oro).
Il compianto Prof. Giacinto Auriti
Con il pretesto della riserva-oro, si vuole sostanzialmente conservare nell’opinione pubblica, il riflesso condizionato causato dal vecchio sistema monetario, e cioè dell’uso di moneta merce (oro, argento, sale, tabacco, conchiglie, ecc.) che ormai fa parte della “Storia dell’economia”. Questa strategia, da parte dei Sistema Bancario Internazionale, è basata sulla confusione deliberatamente preordinata tra i due concetti di “valore creditizio” e “valore convenzionale”. In tal modo, con l’emissione di carta-moneta strutturata come “falsa cambiale” o “falsa fede di deposito”, si induce la collettività a dare merce, che ha un costo, contro oro-carta, che costo non ha! Al vertice bancario internazionale è stato possibile sostituire alla moneta-merce, il simbolo monetario di costo nullo, perché esso ha compreso un fondamentale principio della “filosofia del valore”, e cioè: che il valore non è mai una qualità della materia, ma è una dimensione dello spirito! Così, ad esempio, possiamo dire che la penna ha un valore perché prevediamo di scrivere. Quindi, il “valore” è il rapporto fra il momento della previsione ed il momento previsto. Anche la moneta ha valore perché ognuno è disposto a cambiare merce contro moneta, perché ognuno prevede di poter dare, a sua volta, moneta contro merce. Quindi, la previsione del comportamento altrui come condizione del proprio, è la fonte del valore convenzionale monetario. Spacciando sotto forma di “titolo di credito” il valore convenzionale, il sistema bancario consegue lo scopo di appropriarsi dei valori convenzionali prodotti dalla collettività. 
La banca trasforma un suo “Debito”, solo apparente, in un arricchimento concreto, mediante un Macroscopico Rovesciamento Contabile di cui nessuno, purtroppo, si rende conto, forse perché troppo evidente... e che le consente di appropriarsi di un valore che non ha nulla a che fare con il “credito”, che si estingue con il “pagamento”, mentre la moneta continua a circolare dopo ogni transazione, indefinitamente.
La categoria dei valori “convenzionali”, ancora oggi è quasi del tutto ignorata dalla scienza economica e dal sistema legislativo, tanto è vero che non esiste ancora un valido regime giuridico della funzione monetaria. Secondo le teorie tradizionali, quando si parla del “valore”, erroneamente si intende per lo più, per tale, il valore “costo”, come incorporazione del costo del prodotto (esempio moneta-oro). È storicamente provato che ogni qual volta una merce è stata considerata “simbolo monetario”, il suo valore è aumentato notevolmente; ciò dimostra che il valore di un bene è commisurato alla sua utilità.
La moneta assume valore per il semplice fatto che è “unità di misura” del valore dei beni. Come il metro ha la qualità della lunghezza perché misura lunghezza; come il kg. ha la qualità del peso perché misura peso, così la moneta ha la qualità del valore perché misura il valore. Dobbiamo acquistare consapevolezza di questa verità e scoprire l’immensa potenzialità di valore della nostra attività mentale di gruppo. Ciò è dimostrato dal fatto che, il valore monetario, sussiste anche quando il simbolo monetario è di costo nullo, è carente di qualsiasi forma di riserva, come ad esempio il “dollaro”, dichiarato non convertibile, non garantito e non coperto dall’oro, dal Presidente Nixon il 15 agosto 1971, a Camp David; così come pure abbiamo visto in Italia, addirittura fin dal 1935.
Riassumendo, possiamo quindi dire che la “moneta” ha la duplice caratteristica di essere l’unità di misura dei valore dei beni, ma anche il Potere di Acquistare tali Beni.
È tempo che l’opinione pubblica si renda conto che Chi crea il valore della Moneta non è Chi la Emette e la stampa, ma chi l’accetta come mezzo di pagamento, cioè la Collettività dei Cittadini!!! La mancanza di questa consapevolezza fa sì che, ad appropriarsi del valore monetario, non siano i popoli ma il Sistema Internazionale Bancario, in virtù del “monopolio culturale” della categoria dei valori convenzionali. 
La Banca di Emissione crea la moneta al puro costo tipografico, ovvero carta e colori tipografici, ed è la collettività dei cittadini che dà ai biglietti di banca valore monetarioaccettandoli come “Mezzo di Pagamento”.
Osserviamo oggi che, in tutti gli Stati moderni, i cittadini, rappresentati dal Ministro dei Tesoro, si indebitano nei confronti della Banca di Emissione per tutta la moneta che la Banca emette sul mercato (tant’è così che la Banca, detta somma, la addebita allo Stato). Tali somme, invece, dovrebbero essere accreditate allo Stato, ovvero ai cittadini che ne sono i legittimi proprietari(infatti, sono solo i cittadini che lavorano, e che mediante il Lavoro creano Ricchezza, e la Ricchezza, quindi, la fanno rappresentare dalla Moneta; non già la Banca di Emissione). Questo Macroscopico Rovesciamento Contabile fa sì che oggi ogni apparato (Enti - Istituti Pubblici, Parastatali, ecc.) politico-economico, sociale, sia condizionato nelle sue decisioni e nelle sue scelte dal Sistema Bancario!


2. ORIGINE DELLA MONETA

Mosè
Il più antico documento, antenato della nostra Carta-Moneta, è il “Mamrè” di cui si parla diffusa- mente nella Bibbia, al Libro di Tobia. Il “Mamrè” costituiva il vero “strumento monetario” degli Israeliti la cui l’emissione era affidata alla sensibilità “religiosa” ed alla responsabilità dei singoli credenti, ed era protetto e sostenuto da una “solidarietà creditizia” che si estendeva a tutto il Popolo di Dio.
Nel Libro di Tobia, viene presentato come uno “strumento di carità”. Non occorrono molte parole per commentare la commovente storia di Tobia, figlio di Tobia, e dell’alto senso di religiosità di quella vicenda.
Al “debito dotato di potere di circolazione senza bisogno di girata”, la Bibbia non dedica alcuni versetti ma un intero libro, tanto era importante la “istituzione dello strumento monetario” e non ne parla in forma astratta, ma con un linguaggio semplice e chiaro, comprensibile a tutti. L’istituzione del “Mamrè”, viene trasmessa di generazione in generazione come mezzo per attirare su di sé le benedizioni divine, vero e proprio esercizio della carità; il dono ed il prestito senza interesse sono la fonte della vita che libera dal male.
La Ricevuta, “Mamrè”, è come santificata e connaturata con la emanazione di Dio, tanto che l’Altissimo non esita ad inviare uno dei sette Arcangeli ammessi alla Sua Presenza, Raffaele, ad accompagnare il “creditore” Tobia nel suo lungo viaggio che lo dovrà condurre alla “riscossione” del “credito”. E nel viaggio lo colma di benedizioni di vita: gli trova la sposa, gli apporta beni materiali e lo unisce ad amici. Dio stesso, per mezzo del Suo Arcangelo, cura la “riscossione” del “prestito” (cfr. Cap. 5-12).
La Carta-Moneta, così concepita, è la più santa e la più sacra di tutte le monete immaginate e coniate in oro e argento dalle civiltà arcaiche, poiché se gli altri popoli coniarono la “moneta” nel più prezioso dei metalli, nessun popolo giunse alla straordinaria concezione mistico-religiosa del popolo ebraico.
Sulla frontiera della Terra Promessa, Mosè rivelò al popolo di Dio, il Comandamento Segreto della Potenza e della Bontà. Dio, per bocca di Mosè, ordinò di affidare questo Segreto alla sola Parola ed alla Tradizione con l’obbligo di trasmetterlo alle generazioni future; ma tale obbligo fu disatteso, e fin dai tempi antichi il “segreto” della “Potenza” fu monopolizzato per la “maledizione del genere umano”.
«Prendo testimoni il Cielo e la Terra», dice Mosè: «Ho messo di fronte a te la Vita e la Morte, la Benedizione e la Maledizione. Scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la posterità. Amando il tuo Dio ed obbedendo alla Sua voce» (Deut. 30-19, 20).
Il Comandamento della “Potenza” è quello che conferisce all’uomo la facoltà di inserirsi nel processo della “Creazione”, modificando la struttura e la evoluzione delle specie viventi e dei territori, degli elementi costitutivi della “materia”: questo “Comandamento” dev’essere posto al servizio del Creato! Esso non può rimanere occulto e monopolizzato da pochi, i quali se ne servono per farsene un’arma e per conseguire una spaventosa tirannide sull’opera di Dio!
Il Comandamento della Potenza non dev’essere subordinato all’Avidità ed all’Orgoglio dell’uomo e delle Nazioni. Comandamento, appunto perché “verità Rivelata”, donata, proveniente non dalla creatura, ma dal Creatore! Questo Comandamento impone a coloro che lo usano, di subordinarsi ad un atteggiamento di “fraternità” e di “carità”ad un precetto “universale” di amore; questa è la sostanza della Rivelazione di Mosè.
Una parabola “rabbinica” fa un esplicito riferimento a questo Comandamento, presentando un dialogo tra Dio e Mosè: «Dio, dopo aver insegnato a Mosè la Torah, gli disse: Insegnala ad Israele». E Mosè rispose: «Signore dell’Universo, io gliela metterò per iscritto».
Ma Dio lo interruppe e disse: «Non voglio che tu la metta per iscritto, perché prevede che le nazioni del mondo domineranno Israele, ed allora cercheranno di toglier- gliela. Io do ad Israele in iscritto solo la Mickrah, ma gli comunico solo “oralmente” la Mishnah, il Talmud e la Maggadah. Se le nazioni del mondo vengono a dominare Israele, esso si distinguerà da loro grazie alla Mishnah ed al Talmud. Così gli Israeliti si differenzieranno da tutti gli altri popoli!».
Pochi libri sono stati letti e commentati quanto la Bibbia, eppure la dottrina sociale di Mosè, che si è tradotta in una esplicita “istituzionalità monetaria”, imposta con estrema solennità al popolo ebraico, proprio nel momento in cui entrava nella “Terra Promessa”, è rimasta “tabù”!
Si direbbe che una misteriosa “censura” abbia impedito agli occhi di vedere, alle orecchie di sentire e alle parole di parlare!... eppure le parole sono tutte dinanzi a noi, come lo erano di fronte alle generazioni che ci hanno preceduto nei millenni.


Mayer Amschel Rothschild
La “dottrina sociale monetaria” di Mosè è contenuta nel Deuteronomio e si fonda essenzialmente su tre princìpi:
  1. Tutti i credenti in Dio debbono farsi reciprocamente tra di loro “prestiti” senza “interesse”, nella misura delle loro necessità. 
  2. Il “prestito” ha una vita effimera: ogni 7 anni viene annullato, anche se non è stato pagato (anno sabbatico). 
  3. Nessun credente può fare immagini di Dio, né intagliate, né incise, né stampate, né su pietra, né sui metalli. I metalli preziosi possono essere usati come merce ma non come moneta. 
Da queste tre premesse scaturisce un quarto principio: “Poiché i credenti in Dio tra loro debbono farsi credito, nella misura delle loro necessità”, qualsiasi “debitore”, in qualsiasi momento avrebbe potuto estinguere il proprio “debito” col ricavo di un “nuovo” debito contrattato verso un “nuovo” creditore. Per cui, il Comandamento di Mosè rendeva impossibile l’insolvibilità del debito; ed inoltre, come conseguenza dell’impossibilità di “coniare” monete in metalli preziosi, si faceva necessariamente ricorso ad un’altra moneta. Questa moneta era formata dalle “ricevute di credito” che rilascia vano i debitori; esse circolavano senza bisogno di “gira- ta”, ed erano chiamate “Mamrè”: l’antenato della nostra Carta-Moneta.


Il “Mamrè” è nato come un “perfetto” strumento di carità e fratellanza. Il Comandamento “creditizio” ha istituito un “patto” ben preciso tra Dio ed il Suo popolo, il quale, mediante questo strumento, ha realizzato una particolare “struttura sociale”, unica nella storia antica, cioè, in sostanza, la “struttura” di una “Cooperativa Creditizia”nonché, la possibilità di creare dal nulla una moneta nominale (cartacea) di costo nulloma di un valore effettivo, arbitrario e convenzionale, e dotato di una garanzia assolutaperché protetto dalla “solvibilità” di tutto il popolo di Dio.
Questo Comandamento era una promessa per il genere umano. Era uno strumento di carità, di amore e di benessere per tutte le genti!
Ma è stato trasformato in uno strumento di preda, di pianto e di sofferenza!
Certo il “peso” di quel Comandamento, il “segreto” della Potenza, caricata sul fragile dorso di un arcaico popolo di pastori dev’essere stato troppo grande, e la tentazione, continua ed incessante. Nei secoli e nei millenni, deve aver stretto quella “stirpe” nella morsa di un’atroce guerra spirituale, lacerandone la sua struttura religiosa, culturale e politica.
Il discorso pronunciato da Mosè, prima di morire era chiaro: 
aveva investito il suo popolo del “segreto” della Potenza e della Fratellanza, da svelare a tutte le generazioni future! 
«Non è soltanto con voi che lo, Jheovah, vostro Dio, concludo oggi questa “Alleanza”, ma è con chiunque si tiene qui oggi con noi, da- vanti al nostro Dio, ed è con coloro che non sono qui oggi con noi, in questo giorno» (Deut. XV-14, 15).
Ciò significa che il comandamento di Mosè è stato rivelato per tutti i popoli della Terra, che ancora attendono lo “strumento”, la “istituzionalità” che renda possibile la fraternità e l’amore: la moneta; ma usata nei “modi” e “termini” prescritti da Dio (per bocca di Mosè) ma fino ad oggi, purtroppo tenuti sempre nascosti e per proprio tornaconto e mai svelati dai nostri “Fratelli maggiori”!!! 


3. DAL “MAMRE” ALLA MODERNA MONETA (causa del Crollo dell’impero Romano)

Mamrè ben presto si diffusero anche fuori dai confini dello Stato di Israele, poiché i mercanti stranieri erano ben disposti ad accettare questi “simboli” monetari in luogo delle monete d’oro; per due fondamentali motivi: perché evitavano ai mercanti stessi di essere depredati perché avevano, nel simbolo, il “massimo” affidamento, in quanto la “ricevuta” di pagamento emessa dal singolo ebreo era garantita solidamente da tutto il popolo ebraico.
La Banca d'Inghilterra, fondata nel 1694
La certezza nell’adempimento divenne tale che chi aveva in mano il “titolo di credito”, riteneva più comodo trattenerlo presso di sé che presentarlo invece “all’incasso”. A questo punto, la natura “originaria” del “documento” veniva modificata poiché perdeva la funzione di “documento creditizio” per diventare quello di “valore convenzionale monetario”!
Detto “valore convenzionale” veniva conferito al “documento” dagli stessi operatori economici, come conseguenza della certezza di poterlo esigere alla scadenza; essi, quindi, si ritenevano soddisfatti semplicemente dal possesso di detto documento, non sentivano quindi l’esigenza di presentarlo all’incasso. Ecco perché nella pratica mercantile, il documento monetario, emesso da un semplice componente del popolo ebraico, acquistò un valore equivalente, se non superiore, a quello dell’oro.
La collettività ebraica poteva immettere sul mercato una quantità illimitata di Mamré che acquistavano un “valore reale”(riconosciutogli dai singoli operatori economici che li accettavano come “mezzo di pagamento”), ma, in realtà, di “costo nullo” (solo carta ed inchiostro). I Mamré non provocavano l’accumulazione delle “passività” (tra gli ebrei), perché ogni sette anni, secondo il Comandamento Mosaico, tutto il “debito” veniva annullato; però venivano ad appropriarsi di tutti i beni, oggetto di scambi, in quanto, come abbiamo visto, i mercanti lo preferivano all’oro stesso, per cui il Mamrè continuava il suo cammino da confine a confine, essendo i possessori certi della solvibilità ed esigibilità...
Con la “diaspora”, il popolo ebraico conquistò la “sovranità monetaria” presso tutti i popoli del Mondo, mediante appunto il Monopolio del Conio di simboli monetari di costo nullo, reso possibile dalla “esclusività” del “segreto” monetario e culturale di cui sono rimasti unici possessorie mediante il legame instaurato tra le “colonie israelite” della Legge mosaica.
La carta-moneta ebraica veniva, in effetti, a fare concorrenza alle attività di coloro che si servivano di moneta-merce (oro, argento, bronzo, bestiame, sale, ecc.).
La potenzialità di scambio di coloro che usavano la 
moneta-merceinfatti, era vincolata dalla quantità di queste merci pregiate disponibili, mentre la carta-moneta era inesauribile. La conseguenza di questo stato di cose fu che ovunque si inserì l’attività mercantile della “Diaspora” ebraica, l’uso della moneta-creditizia, aggiungendosi alla moneta-aurea, argentea o bronzea, rendeva tutta la moneta più abbondante. Conseguentemente, l’oro, l’argento ed il bronzo avevano sempre meno valore là dove aumentava la circolazione di carta-moneta.
La “Moneta cattiva” (di costo nullo) cacciava quindi la “Moneta buona”Il fatto si è verificato nei primi tre secoli dell’Impero Romano. L’immensa potenza degli Ebrei, di cui parla Tacito, fu creditizia, economica, e la demonetizzazione di tutti i popoli del Mediterraneo provocò il crollo dell’impero Romano. Circolazione ed indebitamento di Roma verso Israele fu come mettersi il “cappio alla gola”.
Per tutto il “Medioevo”, ed ancora ai nostri giorni, nessuno dei glossatori cristiani del Deuteronomio è riuscito a squarciare il velo di mistero in esso contenuto; nessuno è penetrato nel segreto che Dio ha affidato alla tradizione orale del popolo ebraico, segreto tenuto ben custodito, dal momento che nessuno è mai riuscito a svelarlo!

Nessuno si è reso conto che i popoli cristiani erano demonetizzati, non già perché subivano prestiti ad interessi esosi e strozzineschi, ma perché, in effetti, con i loro traffici veniva a stabilirsi sul mercato monetario una moneta che era una “tassa”!
Per cui i popoli non venivano espropriati degli interessi, ma del valore relativo al capitale monetario creato dal nulla (il Mamrè) e dato loro in prestito!
Solo negli ultimi tre secoli, dopo la 
“Creazione della Moneta”, degli Istituti di Emissione, ad AmsterdamLondra e, successivamente, negli USA, il “privilegio” di creare moneta dal “nulla” è stato trasferito ad una “istituzionalità ufficiale”: la Banca.
 «La Banca d’Inghilterra, ad esempio, fu basata sulla scoperta che, invece di prestare denaro, si sarebbero potute prestare “cambiali” della Banca» (Cfr. E. Pound “Lavoro ed usura” p. 68, Ed. Scheiwilier, 1972).
La Banca ha una “struttura” di carattere “ibrido” tra il politico ed il privatistico, che sta tra il gruppo di “potere” ed il “Club”, ma nessuno può negare che, in quei Club, le “marionette” modeste che recitano sono “telecomandate” dai fili che fanno capo ai “misteriosi” ed “invisibili” Signori della Moneta”. Ripetono sotto i nostri occhi ancora oggi le stesse mosse della “strategia monetaria”, imparata tremila anni fa, alle porte della Terra Promessa, dalla stessa voce di Mosè.
«II mondo è governato da persone ben diverse da quelle immaginate, da chi non conosce i retroscena» (Benjamin Disraeli).

«Autorizzatemi ad emettere moneta ed a controllare il “sistema” monetario di un Paese, ed io non mi preoccuperò più di chi fa le leggi» (Meyer Amschel Rothschild). 

A nulla sono valsi i discorsi, gli ammonimenti e le “maledizioni” di Mosè al suo popolo; egli stesso dice: 
«Io so che voi siete un popolo di dura cervice, orgoglioso... voi avete trasgredito la legge di Dio mentre ero tra voi; so che la trasgredirete ancora di più ora che sto per lasciarvi e quando non starò più tra voi. E allora le “maledizioni” si avvereranno e voi sarete “dispersi” fra tutte le genti, e sarete servi; la vita tremerà nel vostro cuore. Ogni ora del giorno voi gelerete di spavento. E tutto ciò avverrà perché avrete trasgredito questa Legge di Dio, rivelata per mezzo della mia parola. Ma io ho pregato Dio che abbia pietà di voi, ed alla fine dei tempi voi sarete perdonati e tornerete nella vostra patria terrena, perché obbedirete al Comandamento di Dio».
I misteriosi Signori della Moneta, ancora oggi mantengono ben nascosto il tremendo “segreto” della creazione della moneta che Dio volle dare loro, per la loro e l’altrui felicità. Basta pensare che, ai nostri giorni, abbiamo a disposizione grandi fonti di energia che possono rendere fecondi i deserti e sciogliere le calotte polari; le risorse sono particolarmente illimitate. Ed allora perché, ancora oggi, circa 30 milioni di persone all’anno muoiono di fame? Ovvero: una ogni secondo, di cui un bambino ogni due secondi?

4. SOVRANITÀ POLITICA E SOVRANITÀ MONETARIA

Con la Creazione della “Banca”, quindi, si è verificata la demonetizzazione dell’oro: la Moneta-merce (oro) è stata sostituita dai biglietti di banca di costo nullo. L’oro, infatti, è stato relegato ad un ruolo secondario, di merce di scambio e sempre meno usato come moneta, ed ha mantenuto fisso il suo valore dal 1717, data ufficiale ella Creazione della Banca d’Inghilterra (Cfr. A.Z. “L’Occhio Sopra la Piramide”, p. 17, Tip. Artigianelli), anche se operante fin dal 1694 fino al 1944, anno degli “Accordi di Bretton Woods”. 
Non dimentichiamoci che, nel 1717, avvengono tre grandi avvenimenti:

  1. viene stabilita la “fissità” dell’oro;
  2. viene fondata ufficialmente la Banca d’Inghilterra; 
  3. si costituisce la Grande Loggia di Londra.

Wall Street, Borsa di New York
Il “controllo” dell’emissione dei biglietti di carta-moneta, simboli di costo nullo, attuato dalle banche, ha reso così possibile una “strategia” di dominazione di tutti i Mercati, con la conseguenza di aver sottratto al potere politico (ed economico) il potere monetario di cui disponevano, cioè della loro “potenzialità economico-produttiva” e, quindi in sostanza, della Sovranità politica! Tutti i forzieri della vecchia Europa Monarchico-Cristiana venivano svuotati non tanto del loro contenuto materiale, quanto di quello immateriale: il Valore!
I Governi furono così costretti ad indebitarsi con il Sistema Bancario per avere in prestito Biglietti di Banca (di costo nullo) da spendere per la realizzazione dei loro progetti e per il soddisfacimento dei loro impegni.
Una volta, quindi, estratto dall’oro il suo
“valore monetario”, esso era acquistato dal “sistema bancario”, produttore della “carta-moneta” di costo nullo, il quale diveniva così, il nuovo padrone del mondo.
La realizzazione di questo “strumento di dominazione” è stato possibile mediante il “monopolio culturale” della “emissione dei valori convenzionali di costo nullo” (i biglietti di banca), “legislativamente” e legalmente riconosciuto alla Banca. 
La BRI: Banca dei Regolamenti Internazionali di Ginevra

All’atto dell’emissione monetaria è stato applicato un principio, ben noto alle “Scuole” dell’Alta Diplomazia, per cui, quando si vuol far accettare alla controparte una condizione che quella non avrebbe mai accettato se ne avesse avuto conoscenza, si pone la “clausola” implicita nel contratto.
Così avviene che chi “prende denaro” in “prestito” dalla Banca di Emissione, esplicitamente si riconosce “debitore” (quando non lo è!); infatti:
1. senza rendersene conto, riconosce a quei “documenti” ricevuti dalla Banca la qualità del “denaro”, (perché li accetta come “mezzo di pagamento”) e,
2. ne attribuisce la proprietà alla Banca. Perché “prestare denaro” è una “prerogativa” del proprietario.
Pertanto, la Banca li addebita allo Stato.
La Banca si dichiara “debitrice”; infatti sui biglietti, appare sempre la scritta: “pagabili a vista al portatore”, ma, nella realtà, essa dà solo “false Cambiali”, perché, nel caso nostro, la Banca d’Italia non ci dà nulla se, ad esempio, presentiamo all’incasso, presso il suo “sportello”, L. 100.000 in biglietti. E possibile solo cambiarli con un altri biglietti dello stesso importo; non si può ricevere monete o lingotti d’oro, dal momento che nessuna “moneta” è più coperta, garantita e convertibile in oro. Allora, come la mettiamo? All’atto della Emissione della Moneta, i cittadini sono espropriati e indebitati con la loro stessa moneta dalla Banca Centrale; è quindi ovvio che questa grave degenerazione del Sistema Monetario può essere eliminata solo a patto di sanare all’origine il vizio di fondo e far partecipe l’umanità di ciò che sta accadendo alle sue spalle e sulla sua pelle.
La “proprietà” della “moneta” deve essere sottratta all’Oligarchia Bancaria Internazionale e restituita ai cittadini, i quali sono i “Legittimi ed unici proprietari”. “Il denaro è di chi lavora e non del parassita”, e questo lo si esplicita, innanzitutto, apponendo sui biglietti bancari la dicitura “Stato d’Italia”, e cioè “Moneta di Stato” sovrano.
Fu proprio per questa decisione di riappropriarsi della sovranità monetaria, con la stampa dei “Greenbacks” (Biglietti di Stato Americani), prima della Guerra di Secessione americana, che Abramo Lincoln, fu assassinato con un colpo di pistola in testa, il 14 Aprile 1865. E fu ancora proprio perché volle contrastare il controllo sul danaro e gli interessi dei banchieri USA che, dopo aver ordinato la stampa di diversi miliardi di dollari, denominati: “UNITED STATES NOTE” invece che: “FEDERALE RESERVE NOTE”, che John F. Kennedy fu assassinato a Dallas, anche lui con un colpo di arma da fuoco in testa, il 22 novembre 1963.


5. VERSO CHI CI SI INDEBITA?

Un’altra questione fondamentale di cui bisogna rendersi conto è quella dell’inutilità della “Riserva Monetaria”. Oggi, nessuna “moneta” è ancorata ad una riserva aurea, nemmeno il dollaro, come fu dichiarato dal Presidente Richard Nixon il 15 agosto 1971, a Camp David, e riportato su tutta la grande stampa.
Quindi, non si capisce perché le Banche di Emissione degli USA, URSS e F.M.I. possano emettere moneta senza “riserva”, senza oro, o senza qualsiasi altro “titolo”, mentre lo stesso principio non vale per le altre Sovranità Nazionali, le quali devono “indebitarsi” verso quelle Banche per avere monete di “riserva”. Infatti, mentre il “dollaro” pur senza riserva d’oro, ha il riconoscimento internazionale di moneta legittima e trainante del sistema economico occidentale, ciò non avviene per le altre “monete” vincolate alla “necessità” di una “riserva” in “dollari”; quindi è come dire che mentre il dollaro, pur senza riserva, ha il valore dell’oro, ciò non avviene per le altre monete!
A questo punto, possiamo ben dire che il “Sistema Bancario Internazionale” è retto da una “struttura” “gerarchica” di tipo feudale, in cui vi sono le Banche Imperiali, cioè quelle capaci di emettere moneta senza riserva, e le Banche Coloniali, tutte le altre che, per emettere la propria moneta, devono necessariamente avere una moneta di “riserva”. 
Questa “struttura” si regge sul “monopolio” culturale dei “vertici bancari” e sull’“opinione pubblica” deculturizzata e assuefatta al principio di rarità monetaria. “Dire che un Paese non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che non si possono costruire strade per mancanza di chilometri”!
La rarità dei simboli monetari, tradizionalmente causata dalla rarità della merce con cui il simbolo veniva coniato (per esempio l’oro), oggi viene accettata come un fatto assolutamente normale, pur essendo la moneta-carta (il simbolo) producibile senza limite e senza costo. Inoltre, è ancora radicata la convinzione della necessità della moneta di “riserva”, anch’essa producibile illimitatamente e senza costo, ma che invece è distribuita universalmente in quantitativi arbitrariamente limitati e stabiliti dai vertici delle Banche Imperiali. Allo stato attuale delle cose, “tutti” i popoli del mondo sono ridotti a livello di “colonie” del Sistema Bancario Internazionale con l’aggravante di “non saperlo”. Tutte le iniziative economico sociali-culturali-politiche delle “nazioni-colonie” sono “condizionate”, “determinate” e “programmate” a tavolino dal Sistema delle Banche Imperiali, mediante il “monopolio” della emissione ed erogazione della moneta di riserva che viene concessa “prestandola”, e quindi “indebitando” le varie Nazioni; e quando i “prestiti” – per giunta – vengono negati, i popoli sono destinati a morire di fame.
La moneta, come l’acqua per i pesci, è ormai l’“ossigeno” per le Nazioni!
Con questo sistema, le Banche Imperiali “sottraggono” alle Banche Coloniali ogni “discrezionalità” e ogni “libertà decisionale”, per poter adeguare gli incrementi monetari allo sviluppo economico del
proprio Paese. Infatti, questi incrementi sono artificialmente “limitati” e “commisurati” alla “quantità” di moneta di riserva, che è sostanzialmente stabilita dalle Banche Imperiali.

La moneta, quindi, è come il sangue: la sua quantità va proporzionata all’entità del corpo da irrorare!
Per rendersi conto di questa verità basti considerare un esempio elementare: se sul mercato vi sono 10 penne e 10 lire, si potranno vendere le penne al prezzo unitario di 1 lira; ma se si devono produrre altre 10 penne, si dovranno immettere sul mercato altre 10 lire, altrimenti si dovrebbero vendere le penne solo al prezzo di mezza lira. E se la penna costa, ad esempio, 60 centesimi, è ovvio che il processo produttivo, in mancanza di incremento di liquidità monetaria, si arresta!


Questo significa che, ogni libertà decisionale sullo sviluppo o recessione dei mercati, non risiede nelle mani dei produttori reali dei beni, ma in quelle del “sistema bancario” che produce “moneta di riserva”.
Su queste premesse si può comprendere il significato della lettera spedita da M.A. Rothschild alla Ditta Klerneimer, Morton e Vandergould di New-York, in data 26 giugno 1863:
«... pochi comprenderanno questo “sistema” e coloro che lo capiranno saranno occupati nello sfruttarlo; il pubblico, forse, non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi...».
Ecco perché – pur esistendo al mondo materie prime in abbondanza, lavoro, impianti, manodopera qualificata, attività scientifiche e tecnologiche adeguate, e, in generale, ricchezze sufficienti ad alimentare, anzi a sovralimentare tutti i suoi abitanti – periodicamente e puntualmente, si rinnovano le crisi economiche, l’inflazione, la disoccupazione, ecc. ecc... fino ad arrivare alla fame, ed anche alla morte di milioni di esseri umani, tutte creature di Dio!
La scienza economica ufficiale (?) (al servizio delle Banche) giustifica queste crisi adducendo come “causa” il “benessere fittizio” e la “sovrapproduzione”, e, in certi casi, giungendo persino alla stupefacente conclusione che sia logico e naturale che degli uomini vivano nell’indigenza e nella miseria e muoiano addirittura di fame, pur avendo accanto magazzini stracolmi di ogni mercanzia!
A questo punto, chiara e veritiera ci appare la seguente dichiarazione:
«Dubito che all’uomo della strada farà piacere apprendere che le banche possono fabbricare, come difatti fabbricano, denaro. La massa di denaro in circolazione varia unicamente per l’intervento delle banche, mediante la “dilatazione” o la “contrazione” del credito. Ogni “credito” o “conto scoperto” crea denaro. E coloro che “controllano” il credito di un Paese, ne dirigono la “politica” governativa ed hanno in pugno i destini di quel popolo».(Reginald Mc Kenna, Membro della Camera dei Comuni. Discorso tenuto alla Midland Bank nel gennaio del 1924).
Anche dal Soglio Pontificio sono arrivate tante ammonizioni e denunce, ma mai raccolte dagli “uomini di buona volontà” (per incapacità o per malafede?). 
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La BCE: Banca Centrale Europea a Francoforte

Il Papa Pio XI, ad esempio, nella Enciclica Sociale “Quadragesimo anno” (1931) agli Artt. 105-106 e 109 dice testualmente:
«Un potere illimitato ed una dominazione economica dispotica si trovano concentrate in pochissime mani. Questo potere diviene particolarmente sfrenato quando è esercitato da coloro che, controllando il denaro, amministrano l credito e ne decidono la concessione. Essi somministrano – per così dire – il sangue all’intero organismo economico e ne arrestano la circolazione quando a loro convenga; tengono in pugno l’anima della produzione, in guisa che nessuno osi respirare contro la loro volontà».


Un sistema monetario sano dovrebbe fornire alla “comunità” la moneta, che è una “misura del valore”, uno “strumento di scambio”, un “mezzo per pretendere ed ottenere beni e servizi”.
Ma per adempiere a queste “funzioni”, i prezzi dei beni e servizi devono rimanere stabili; in altre parole il rapporto numerico tra il volume dei beni e servizi scambiati in una “comunità” ed il volume della moneta mediante la quale questi vengono scambiati, dovrebbe essere costante (il sangue deve essere commisurato all’entità del corpo da irrorare).
Il sistema monetario mondialmente oggi in uso, preclude questa equivalenza, poiché come abbiamo visto, il “potere” è nelle mani di pochi che controllano a proprio piacimento il destino dei popoli.
Il sistema monetario moderno fu introdotto in Inghilterra dai promotori della Banca d’Inghilterra, la quale adottò come principio il prestito bancario con questa operazione: prestò ad interesse allo Stato una moneta che in realtà era già sua!
Infatti, una “consorteria” privata, capeggiata dal Sig. Paterson, prestò al Governo del Re Guglielmo III la somma di 1.200.000 sterline-oro all’8% di interesse e, come contropartita del “prestito”, fu “autorizzata” a “stampare” Note di Banca per lo stesso ammontare.
Se Guglielmo III avesse stampato egli stesso le “Note” e avesse lasciato che i “compari di Paterson” si tenessero l’oro, egli avrebbe non solo fatto risparmiare alla Nazione 96.000 sterline (pari a un anno di interesse all’8%) ma avrebbe anche evitato ai suoi sudditi la “tassazione” imposta per coprire il “debito” contratto verso la “Banca di Paterson”, con il conseguente aumento dei prezzi e con l’instaurarsi della conseguente spirale inflazionistica.
Effetti inflazionistici che, per quei tempi, con una economia in prevalenza agricola, furono trascurabili, ma quando il sistema fu introdotto negli USA nel 1913 (anno della fondazione della Federal Reserve), dopo 2 secoli di industrializzazione, i suoi effetti negativi si fecero sentire.
La necessità della “crescita” economica, infatti, determina un “aumento” della richiesta di “crediti” e quindi un “indebitamento” ancor “maggiore” nei confronti delle banche. Gli “interessi” su questi prestiti si accumulano al prestito stesso, e la “comunità”, quindi che contrae “debiti”, deve alle Banche più denaro di quanto non ve ne sia in circolazione; in questo modo, anche se solo per consentire alle “colonie” di pagare gli “interessi”, le Banche sono obbligate ad espandere il volume dei loro “prestiti”. Così facendo, si crea uno “squilibrio” permanente tra la quantità di moneta dovuta alla Banca Imperiale e la quantità di moneta in circolazione con cui effettuare il rimborso, e il tentativo di colmare la differenza con nuovi prestiti rende l’effetto inflazionistico del sistema “cumulativo” pressoché “irrimediabile”.
Un’altra conseguenza di questa carenza permanente di “liquidità” (artificiosa) è che: la comunità non è mai nella condizione di acquistare a prezzi economici tutti i beni e servizi prodotti. Lo sforzo per superare questa scarsità è una delle cause dell’eccessiva importanza attribuita al “commercio estero” per il conseguimento di una “Bilancia Commerciale” favorevole. La promozione dell’industrializzazione, la civiltà consumistica dell’usa e getta, promossa generalmente dai “mass-media”, non fanno altro che aggravare la situazione, in quanto portano la collettività ad indebitarsi sempre di più a causa dei “finanziamenti” ulteriori richiesti dalle industrie al sistema bancario.
È una spirale vertiginosa!
I popoli, più producono e più sono industrialmente avanzati, più scavalcano altre nazioni nella “hit-parade” dell’economia; ma, in pari tempo – guarda caso che incongruenza! – più sale il loro debito! E verso chi? È semplice, no? Verso il Sistema Bancario Imperialista, ma i “mass-media” si guardano bene dal menzionare questa realtà!


6. IL GRANDE PARASSITA O GOVERNO OCCULTO

Fin dal primo apparire della civiltà, i popoli si sono dati dei Capi – per volontà o per forza – ma pur sempre dei capi noti, conosciuti e responsabili del loro operato. Al di sopra dei capi dei popoli più deboli, stava il potere dei popoli dominanti. Ma al di sopra dei capi dei popoli più forti non c’era più nessuno, nessun’altra forza, nessun altro uomo. E questa la discriminante fondamentale per distinguere i popoli liberi dai popoli non liberi.
Da almeno due secoli, in misura sempre più crescente, ed in gradi diversi da regione a regione, da area ad area, non è più così: delle “forze non ufficiali” difficilmente riconoscibili, mai responsabili, sono le vere, le reali Padrone del gioco. Decidono i Destini dei popoli. Esse sono là, da qualche parte, in alto e dappertutto, onnipresenti e sfuggenti ma comunque al di sopra delle nostre teste. Esse ci forniscono ideali e parole d’ordine, ragioni di odio e di lotta, armi e denari!
Da alcuni decenni, si è aggiunto un fattore nuovo, un potere al di fuori e al di sopra di tutti, un potere che, fra tante forze che si agitano, che si combattono, che emergo- no e ribollono sulla “crosta” del pianeta Terra, sceglie – come fa il burattinaio – chi deve vincere e chi deve perdere.
Questo potere è costituito dagli uomini della Grande Finanza Internazionale che lentamente, incessantemente, sapientemente, hanno steso i “fili” della loro “impalpabile” rete. Si sono serviti dell’Est come dell’Ovest, ora di una ideologia, ora di un’altra a seconda del proprio interesse e tornaconto.
Il Grande “Parassita” ha fondato i suoi strumenti di “sfruttamento” e di “dominio” sulla “menzogna”, sull’“inganno”, sul “sovvertimento intellettuale” e “spirituale” meticolosamente pianificato per centinaia di anni.

Attraverso il liberalcapitalismo ha soggiogato gli esseri umani col “fantasma della libertà” e con il miraggio della ricchezza, sempre lì, ammiccanti, a due passi ma sempre inafferrabili! Attraverso il socialcomunismo – invece – ha ipnotizzato ed addormentato, le masse senza cloroformio, con l’utopia della Giustizia e con la menzogna della Uguaglianza, facendole poi “ridestare” nell’Arcipelago Gulag, “dietro” le Cortine di Ferro e i Muri di Cemento. Gli “archi di volta” della stessa ideologia borghese sono stati demoliti, nell’intento di concretizzare la mai obliata “promessa biblica” di dominio del Popolo Eletto sulle genti e su tutti i paesi della terra!
L’Alta Finanza Bancaria sceglie un Paese, o un gruppo di Paesi, per dominare il mondo, dando a questi Paesi l’illusione di essere loro i veri dominatori, mentre invece, nella realtà, sono proprio loro ad essere i dominati totali di turno.

Fino al Primo Conflitto mondiale, i “Padroni della Moneta” identificarono i propri interessi con quelli dell’Impero Britannico, per poi abbandonarlo, pur senza cessare di continuare a sfruttarlo. Così, avevano fatto precedente- mente con gli Imperi Asburgico e Russo-zarista, così pure con la Francia, e così come oggi si apprestano a fare, pensiamo noi, nell’arco di una (o due) generazioni, con gli USA. 

In un articolo, apparso su “Avvenire” (8.11.1989, p. 9), co- sì commenta Maurizio Blondet: «Infatti, “la Crisi finanziaria” di New York non potrebbe essere più nera, nella diagnosi di Felix Rohatyn, banchiere della potentissima Banca d’affari Lazard Freres e Co., nonché Presidente della “Municipai Assistance Corporation”...». Tutto l’articolo dimostra come, in effetti, negli USA sia in atto una “grande recessione economica”.
Nello stesso articolo, il Premio Nobel per l’economia, Maurice Allais dichiara testualmente:
«Va rimesso in causa il sistema del Credito come funziona oggi, ossia la creazione di moneta dal nulla da parte del Sistema Bancario Internazionale». 
Il Banchiere Jacob Schiff: amico intimo dei Rothschild e
principale finanziatore della Rivoluzione russa del 1917

Per qualche decennio, gli interessi dell’Alta Finanza si so- no sovrapposti a quelli dell’Impero Americano, fino alla Seconda Guerra Mondiale, poi, di fronte al pericolo che una “supremazia” americana totale potesse dar luogo ad un potere politico-economico troppo forte da poter “controllare”, l’Alta Finanza decise di spingere gli USA verso il “declino”, mentre veniva fatta crescere, ma sempre sotto controllo, la potenza “sovietica”, per fare da contrappeso.
Oggi, siamo all’Accordo USA-URSS (con incontri perfino su navi da guerra nel Mediterraneo); ma davvero nessuno si era mai accorto che le due “superpotenze” non hanno mai avuto bisogno di allearsi, perché esse lo so- no sempre state, per mezzo dell’Alta Finanza Banca- ria? Nessuno davvero si era mai accorto che la “guerra fredda” era una truffa e che USA e URSS sono due ga- nasce della stessa tenaglia, i cui manici sono tenuti in pugno da un’unica mano?
Il libro “Vodka-Cola” di Charles Levinson, è una delle tante fonti di informazione per dimostrare il connubio tra “capitalismo” e “comunismo”.
In particolare, esso documenta: che le “principali” banche dell’area liberalcapitalista, prima fra tutte quelle targate Morgan e Rockefeller, hanno proprie “filiali” nei Paesi socialcomunisti, fin dal lontano 1917 (esempio Chase Manhattan Bank, ecc.), e viceversa, le banche dell’area socialcomunista hanno “filiali” nei Paesi liberalcapitalisti (esempio Banque Commerciale pour l’Europe du Nord, Eurobank-Bcen, ecc.); che l’economia “capitalista” sorregge quella “comunista” con un “flusso” continuo di “credito” agevolato, se non addirittura a “fondo perduto”. Inoltre, un dossier” pubblicato dalla rivista “OP” del maggio 1982, dimostrava come la “Gosbank” (la Banca Centrale Sovietica) fosse una Spa con “partecipazione di capi- tali privati stranieri” (esempio gli Aschberg, della Svezia, ecc.).
Oggi, assistiamo alla caduta di molte barriere, muri ideologici e non; sotto i nostri occhi sta accadendo ciò che non si pensava mai potesse accadere: ma le vie dell’Alta Finanza sono infinite!
Il processo di “Omogeneizzazione” economico-socio- politico-culturale-religioso è indispensabile per l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale a governo tecnocratico. Vediamo, quindi, il graduale apparente riavvicinamento dei “due” presunti “fratelli nemici” concepiti e partoriti dal Patto di Yalta.
«Si voglia o no, avremo il Governo Mondiale. Si tratterà solo di sapere se verrà instaurato con la forza o con il consenso», proclamò nel 1950, durante una Seduta del Senato degli Usa, James P. Warburg, della Kuhn- Loeb & Co., figlio di quel Max Warburg che, insieme a Jacob Schiff ... è stato il massimo finanziatore della Rivoluzione Russa (1917).
Aurelio Peccei (membro della direzione del PCI) e fondatore e Presidente del “Club di Roma” (uno dei tanti Istituti mondialisti) disse:
«Bisogna arrivare ad un efficiente “sistema mondiale”, governabile con le stesse tecniche del “marketing”. Ed è precisamente questo, ciò che si sta compiendo nel mondo: un “ordo” pressoché “clausus” di Grandi Imprese Multinazionali, sta realizzando la concordata “spartizione” delle “aree di mercato”, con la conseguente “cessazione di ogni forma di concorrenza economica” e politica delle singole “sovranità nazionali”». 
Dietro le grandi multinazionali, operano le banche che creano il danaro dal nulla... (per cui adesso comprendiamo meglio le cause delle “guerre” in corso fra grandi colossi che si contendono il “Mercato” Comune Europeo e del perché lo si voglia realizzare).
E quando un tale evento si sarà effettivamente attuato in Tutto il Mondo, allora il Potere Economico Mondiale, il Grande “Parassita”, indistinguibile nella “massa infinita di anonimi possessori di azioni SpA”, affiderà la gestione quotidiana dell’Impero Mondiale del Capitale alla Tecnocrazia. Ogni “sovranità nazionale” verrà a cessare “automaticamente”, il Potere Economico Mondiale governerà con un “potere” assoluto, peggiore di quello di un “tiranno”.
I popoli saranno privati delle loro ricchezze, in cambio di “Carte di Credito” o forse, peggio, nemmeno più di queste, ma di un “Numero Personale” (il Codice personale o “marchio della bestia” o numero 666, applicato mediante una operazione microchirurgica sottocutanea alla mano destra o sulla fronte come nell’Apocalisse al capitolo 13, verso 17).
In questa situazione si offrirà la scelta di adeguarsi alle re- gole o di essere lasciati morire di fame!
«Se oggi ancora l’uomo può scegliere fra di- verse concezioni del mondo e continuamente deve affrontare dilemmi morali e spirituali, domani non sarà più così... avremo in futuro solo scelte tecniche!» (C. Finzi).
Il Governo Tecnocratico, infatti, costituirà una specie di corporazione “élitaria”, accuratamente “selezionata” ed opportunamente “istruita”, incaricata di opera- re su base freddamente “razionale” e con scelte mera- mente “tecniche”, tutte finalizzate a trarre la massima “redditività” per il Potere Economico Mondiale.
Ci sarà la “soppressione” di ogni tipo di “privatizzazione” sia nel campo degli “affetti” che degli “effetti”; la Tecnocrazia assorbirà tutti i “diritti” della “persona” e della “famiglia”; la “socializzazione” comprenderà anche l’educazione dei figli (già ci stanno provando a toglierli in Italia, sotto il pretesto magari che i bambini hanno bisogno di vivere economicamente “bene”) ed il tutto sarà delegato al Governo Tecnocratico.
Un “Umanesimo Agnostico” sostituirà l’antico “Umanesimo Cristiano”. Si realizzerà così un allevamento di uomini, al quale dall’alto verrà distribuito il chilo di mangime pro-capite, necessario per la sopravvivenza e per la produzione! Risuoneranno – ancora una volta – nella mente le parole dell’Apocalisse:

«Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e po- tesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevessero un “marchio” sulla “mano destra” e sulla “fronte”, e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè l “nome” della bestia o il numero del suo no- me. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza cal- coli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è 666» (Ap. 13-15, 18).
Già nel 1975 il Dr. Charles Ducombe dell’Ufficio Informazioni di Gerusalemme ci tenne a dichiarare che: Al Dr. Harinck Eideman, capoanalista del M.E.C. rivelò l’esistenza a BruxeIIes di un “Super-computer” chiamato “La Bestia”, occupante 3 piani tappezzati di computer di un Edificio, e che avrebbe assegnato un numero ad ogni abitante della Terra, ed il suo codice è “666”. (Cfr. “Chiesa Viva” n. 201, pp. 9, 12 e 13).
Un altro Super-Computer o Super-Mercato delle Religioni, denominato “Tempio della comprensione” con 6 Archi, 6 Lati e 6 Volte (= anche qui ritorna il “666”), provvederebbe dagli USA a spacciare ai “consumatori” spirituali ... ovunque residenti sulla terra, la “religione preferita”, con possibilità di scelta su un assortito “campionario” di quelle più importanti». 

Perite così, le culture “autoctone” e, cadute nell’oblìo le “tradizioni”, i “valori spirituali” finiranno sotto la polvere di musei senza visitatori! Riservato alla “casta” dei Tecnocrati l’accesso all’istruzione Superiore, il sapere delle “masse” sarà diminuito al livello minimo compatibile richiesto per il rendimento di lavoro.
Realizzata la “Sinarchia Universale”, i Tecnocrati saranno gli “Officianti” dei Mega-Cervello e di Tutti i Terminali, e a quel punto l’Impero Mondiale del Capitale avrà “dominio usque ad sidera et usque ad inferos”.
È del tutto comprensibile e naturale che il lettore di queste note possa provare il morso del “dubbio” e domandarsi co- me sia possibile che tutto ciò avvenga e come possa accadere che la generalità degli uomini, dei politici, scienziati, sociologi, sia totalmente ignara del Gran Parassita che si annida alle nostre spalle e nessuno (o quasi) ne parli. 


Già Benjamin Disraeli affermava:
«Il mondo è governato da persone ben diverse da quelle immaginate da chi non conosce i retroscena».
E. Ronzoni scriveva:
«I tempi oscuri in cui viviamo si caratterizzano rispetto alle epoche trascorse per il modo “totalitario” e “capillare” con cui vengono “condizionate” le masse e per il modo in cui, in nome della Democrazia, vengono tenute “subdolamente” all’oscuro su quanto viene deciso contro di loro».
Riportiamo ancora una testimonianza di Gore Vidal:
«Io credo che la maggior parte di quella che noi consideriamo la Storia Umana sia probabilmente un falso. Noi non abbiamo alcun modo di sapere, a parte quello che ci hanno raccontato. Ciò che sappiamo è che la Storia è stata scritta da coloro che vinsero le guerre, pertanto ne cono- sciamo solo un lato... Chi governa vuole che nessuno giunga alla “radice” dei “problemi” perché, se vi giungesse, allora il popolo potrebbe cambiare governo. Oggi, chi governa esercita il suo potere attraverso la televisione e la stampa dando false immagini del mondo!» (Cfr. “I’informatore librario” n. 1, 1984).
“Wall Street” (la “Via del Muro”, perché è stato il 1° ghetto americano in quanto separava ebrei da americani e, successivamente, come “rivalsa”, ivi è sorto il più grande Tempio del denaro) e la City (Londra) attraverso le varie Foundation (dei Ford, dei Carnegie, dei Rockefeller, ecc.) “alimentano” con “inesauribili” fiumi” d’oro la “macchina” che tiene in piedi il gigantesco inganno.
Anche il Cremlino, secondo Eugenio Melani de “Il Giornale Nuovo” contribuisce con la somma di oltre 5.000 miliardi di lire annue per “capovolgere” la “verità” ed “offuscare” la coscienza dei popoli. E così dunque: il Potere Economico Mondiale riesce a mantenersi occulto e fantascientifico perché, oggi, ha il pieno controllo di tutti i “centri” di potere della terra. 

I Governi – purtroppo e dispiace dirlo – sono “fantocci” nelle sue mani; la stampa, la tv, la radio, il cinema sono alle sue “dipendenze”, nonché “strumenti” di “condizionamento mentale” dei popoli. D’altronde, fra gli intellettuali, storiografi, sociologi, filosofi, ecc. nessuno osa uscire allo scoperto e quindi dal solco della “storiografia” ufficiale consentita e dalla sociologia omologata, poiché ognuno di essi è consapevole che la pur mini- ma “trasgressione” troncherebbe di netto la carriera accademica, le pre- bende, gli onori, la ricchezza e trasformerebbero la loro vita in fallimento se non in tragedia.
Se poi, nonostante l’accurata vigilanza, ancora si fa avanti qualche incorrotto, qualche coraggioso, qualche in- domabile, c’è per tutti una medesima sorte: la “scomunica” da parte dell’“intellighentia” ufficiale ed il confino nel “ghetto” dei visionari, dei volgari, dei contafrottole, dei farneticanti, degli inattendibili, degli infermi mentali, ecc. 
Siamo coscienti che anche questo nostro piccolo lavoro, quanto mai incompleto – perché quante cose avremmo voluto dire – sarà compreso solo da pochi, ma esso nasce con la speranza di indurre alla “riflessione”, allo studio e all’approfondimento dei problemi e delle realtà, qui appena abbozzate. Vuole essere anche una esortazione a non disperare ed a lottare per il nostro futuro e dei nostri figli, consapevoli che le pagine della storia in avvenire non sono ancora state scritte.

Ecco una frase su cui riflettere: 
«Dopo la grande ubriacatura, dopo l’euforia collettiva, si piomberà nel silenzio interiore che metterà a nudo per intero, la solitudine di chi non ha più certezze, né miti, né dei, né volontà per esistere. E sopraggiungerà un’angoscia mai provata prima. Sarà quello il tempo in cui molti, fra la massa, cominceranno a porsi delle domande, e con le domande a cercare le risposte: capire il perché, il come, il quando».
E ancora:
«La crisi si abbatterà su una massa impreparata, attonita, indifesa, smarrita: una “massa” priva di ogni riferimento morale, disabituata ad ogni comportamento solidale, educata esclusivamente a smodato egoismo e contingente benessere. Una massa incapace di progettare e di costruire. Sarà un fenomeno senza precedenti perché mai nel passato si era manifestata una tale prevalenza degli interessi materiali sui valori spirituali. Crollati il Dio-Denaro, “tutte” le strutture in suo nome edificate, e svanito l’attuale benessere, si aprirà improvvisamente un periodo di caos, violenza e sopraffazioni. Il corso degli eventi potrà mutare solo ad opera di aristocrazie capaci di effettiva autorità, cioè capaci di incarnare valori, di guidare e dare protezione e fiducia, di ripristinare concrete forme di solidarietà».
È sempre aperta, quindi, ai popoli la possibilità di risorgere, di interrompere o modificare il proprio destino. Dovessero gli uomini desiderarlo, i Governi sarebbero ancora in grado di “ristrutturare” il “sistema economico” e quindi “politico-sociale”; la civiltà cristiana ha sempre la possibilità di evitare il disastro.
Il mondo civilizzato deve in primo luogo “Omnia restaurare in Christo”, per ricuperare la salute fisica e mentale, indispensabile condizione per la “restituzione” della prerogativa dell’Emissione Monetaria alle Sovranità Nazionali: Solo così a Sansone verrebbero tagliati i capelli!!! Bisogna ricondurre l’uso dello strumento “monetario” agli scopi per i quali fu istituito. Esso fu un “messaggio” di “amore” e di “fratellanza”, di “carità” e di “benessere”, una anticipazione della generosità divina!
I popoli debbono riconoscere a Dio la sovranità su tutte le cose e su tutti gli uomini, a Lui solamente è dovuta obbedienza senza fine e senza riserva, a Lui la fedeltà e la fiducia di ogni uomo.


«Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita ed il bene, la morte ed il male; poiché IO oggi ti co- mando di amare il Signore tuo Dio, di cammina- re per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le Sue Leggi e le Sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi ed il Signore tuo ti benedica... Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi ed a servirli, IO vi dichiaro oggi che certo perirete... Prendo oggi a testimoni contro di voi il Cielo e la terra: IO ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione, scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza» (Deut. 30-15,19). 




Prof. Giacinto Auriti
L’articolo, già pubblicato su “Chiesa viva” nn. 204 e 205 (febbraio e marzo 1990), da profetico è ora diventato di estrema attualità. 

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