venerdì 2 dicembre 2011

VeteroPensionati

La riforma delle pensioni - sempre annunciata e sempre rimandata - è centrale nella giornata odierna. Il Partito Democratico, che pensava di "monetizzare" il governo tecnico a spese del PDL, si sta accorgendo del contrario. La Riforma Fornero sembra pronta: sistema contributivo per tutti, blocco della rivalutazione almeno per un anno, ed un aumento delle aliquote contributive. Chi invece non è assolutamente pronto è il Pd, stretto in una morsa fra i sindacati guidati dalla Camusso e il governo "amico". Il pericolo che sta correndo la moneta unica non chiede tentennamenti.  Quello che non si capisce è come faranno i "bamboccioni" a non rimanere tali se i loro padri e i loro nonni saranno ancora al lavoro. 
Rischiamo di assistere al crollo dell'euro, senza che si eviti il fallimento del BelPaese. E' una constatazione oggettiva che nessuno può fare a meno di tacere. La spesa con l'innalzamento dei tassi di interesse in italia con il 7 % di Interessi è da evitare. A questo livello dei tassi di interesse siamo al blocco del credito. Prende corpo anche il solito paccheto delle liberalizzazioni. I quotidiani di regime cercano di indorare la pillola dicendo che la perdita di sovranità non è in effetti così grave...  e anzi, in un certo senso, sarebbe auspicabile, se non  altro per uscire da un equivoco di fondo: se si vuole che vi sia una banca centrale che monetizzi il debito, occorre pure che vi sia un governo centrale. Il punto di fondo su cui occorre ritornare a riflettere è questo: o si cede un pezzo di sovranità nazionale oppure si rivendica il diritto di fare come più si crede opportuno. In  parole povere: se si vuole dare piena sovranità ai parlamenti nazionali allora occorre ritornare alla propria Banca centrale.
© ♕Pier Luigi

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