martedì 31 dicembre 2013

L'albero della cuccagna e i camerieri dei banchieri

Nell' attuale clima festivo, realtivo al periodo natalizio, non poteva mancare un grosso regalo alle banche private.
Il 23 dicembre u.s. si è tenuta l'assemblea dei soci partecipanti al capitale di Banca d'Italia. In questa seduta la Banca Centrale ha modificato il suo statuto, non aspettando il parere consultivo della BCE, ben sapendo che esistono delle forti perplessità in ambito europeo, in specie da parte della teutonica Bundesbank.
Lo Statuto della Banca è stato modificato sulla falsariga del Decreto Legge varato dal Governo Letta. Questa modifica è stata del tutto irrituale. La Banca, cioè, ha deciso di modificare il suo statuto senza previo esame parlamentare e, soprattutto, senza aspettare il parere consultivo della BCE, pur sapendo che la Bundesbank nutriva dubbi di fondo nel merito di questa insolita trasformazione.
Ora, seppure il capitale fosse fermo al 1936, una rivalutazione delle quote di un Istituto che si fregia dell'aggettivo pubblico (ma che, in effetti, è saldamente detenuto da privati) è una cosa del tutto INAUDITA!


A questo proposito, giova ricordare che la proprietà della banca centrale è al 95% privata, anche se viene faresaicamente definita come Istituto di Diritto Pubblico. Ora, siccome noi siamo obbligati per legge ad accettare l’euro come moneta in corso legale, la Banca d’Italia ha acquisito nel tempo una chiara posizione dominante nell'espletamento di un diritto pubblico. Di qui la confusione che tal cosa comporta. I banchieri privati si sono, gradualmente, con  l’approvazione unanime di tutti i politici, impossessati di un istituto giuridico pubblico, gestendo per conto loro un bene (la moneta), che invece dovrebbe essere di tutti.  Bankitalia, da questo punto di vista, è assolutamente privata, perché antepone il profitto dei suoi azionisti (inflazione bassa ai limiti della deflazione, cospicui dividendi, prestiti agevolati ai politici complici della truffa) a quello dei cittadini (piena occupazione, bassa tassazione, regolarità del credito a famiglie e imprese).
Dopo questa breve disamina, sulla situazione pregressa, possiamo assolutamente certificare che con questa manovra si è fatto un balzo in avanti nella gestione privatistica di un Istituto che solo i camerieri dei banchieri si ostinano a definirlo come Pubblico.
Si tratta dunque della più grande strenna natalizia che Babbo Natale (leggi i cittadini italiani) ha fatto ai soci azionisti (ormai è inutile chiamarli partecipanti) della Banca d'Italia. Questa ulteriore manovra truffaldina legalizza e consolida quelle precedenti.

Ricordiamo che negli anni '90, per mano del dott. Sottile, abbiamo assistito alla Privatizzazione del Capitale della Banca d'Italia.  Questo decreto si pone sulla falsa riga della legge Amato-Ciampi e rivaluta il capitale da 156.000 € (ossia 300 milioni di vecchie lire) a - udite udite - ben 7 miliardi e mezzo di Euro! Una cifra altissima, più alta della media delle grandi banche centrale europee, per intenderci. Molte di queste banche, in specie quelle più deboli, avevano elevato la loro quota di libor che detenevano, come Carige ed MPS... E' un caso che il valore indicato (sette miliardi e mezzo) sia allineato con quelle Banche che avevano le quote più alte e l'assetto patrimoniale malandato, ossia Carige ed MPS?Dicono: nessuna di queste banche potrà avere più del 3%.... Ma attenzione: questo è solo uno squallido trucco, spacciato come garanzia.  Significa semplicemente che vi sarà un ulteriore distribuzione degli utili a favore di Unicredit e Intesa. Quindi le grandi banche che detengono tuttora il 60% delle azioni saranno tenute a liberarsi delle quote in eccesso e, cosa più importante, verranno ripagate a questo prezzo e potranno farlo in due anni di tempo. Nel frattempo, la Banca d'Italia, al fine di evitare che possano entrare soci non graditi,  può riacquistare le quote eccedenti, utilizzando le riserve in suo possesso e pagare le banche che le detenevano.  Il risultato è questo: un grosso regalo a Unicredit e Intesa con i soldi degli italiani. Dal punto di vista economico si tratta di un patto scellerato tra le Banche socie e  lo Stato, attuato attraverso lo scambio di plus valenze con TASSE.
Perchè allora questo patto scellerato? Presto detto. Lo Stato incasserà subito € 1,5 miliardi a copertura di un mancato gettito, privandosi però per gli anni a venire di un sicuro introito derivante dalle tasse e dalla redistribuzione degli utili di Banca d’Italia. E’ lo stesso tipo di errore che si commette quando si vogliono utilizzare i proventi delle privatizzazioni. Si pensa all'oggi, senza alcuna previdenza per il futuro!


Altra cosa sottaciuta ed anche minimizzata  è il pericolo di costituire un vero e proprio mercato internazionale delle quote di Banca d’Italia. E' infatti difficile controllare se una Goldman Sachs qualsiasi acquisisce o scala un altro azionista. 


In nessun altro contesto internazionale esiste un mercato secondario regolamentato delle quote di partecipazione al capitale di una banca centrale, dato che queste ultime rappresentano ovunque una semplice certificazione azionaria fittizia che non può essere trasferita, venduta, prestata, acquistata. L’Italia sarebbe all’avanguardia in questo settore, visto che il progetto in questione prevede chiaramente che le quote siano facilmente trasferibili e in grado di attrarre potenziali acquirenti. La smania di incentivare l’arrivo di capitali esteri ha contagiato pure uno dei settori in cui la presenza straniera non è affatto necessaria. 

Che cosa accadrebbe se un giorno Banca d’Italia diventasse interamente di proprietà straniera? Potrebbero le grandi banche pretendere tutto l’oro e il patrimonio accumulato da Banca d’Italia in passato, grazie soprattutto ai privilegi di gestione concessi dallo Stato italiano?

Nessun quotista privato dovrebbe avere un diritto sugli utili, cosa che viene costantemente disattesa, in barba alla Costituzione Italiana. E' un'operazione ingannevole a favore del sistema bancario italiano, in vista delle elezioni europee e in merito alla governance.

Altro che principio liberale sulla separazione dei poteri! Altro che rispetto della democrazia e della Trasparenza! In pratica stiamo assistendo alla plateale privatizzazione dei diritti di Signoraggio, che dovrebbero essere di appannaggio statale...  Le maggiori Banche italiane ricaveranno MILIARDI a spese nostre!

giovedì 26 dicembre 2013

Riflessioni sotto l'albero di Natale


E' tempo di feste ed è tempo di Bilanci.  Quanto scritto sinora è potuto apparire come incomprensibile.
Scriverlo non appare emozionate, ma  ammetterlo, probabilmente, è un sinonimo di serietà. Sta di fatto che nell'ultimo periodo i Banksters hanno sguinzagliato i loro mastini da guardia. Si erano accorti che il loro sistema stava vacillando ed occorreva dunque correre ai ripari. 
D'altro canto noi non possiamo rimanere con le mani in mano a guardare, ma nemmeno possiamo permetterci reazioni scomposte, che invece di avvantaggiarci finirebbero per screditarci ulteriormente.

Invochiamo tanto la giustizia sociale e poi ci manca il coraggio di condannare senza remore il sistema mafioso delle BANCHE CENTRALI. Ci facciamo strenui garanti della Costituzione e poi lasciamo che le autorità sovranazionali facciano scempio dell'art. numero 1 che è  - a tutti gli effetti - quello più importante.  Siamo, cioè, orbi, incapaci di vedere oltre la punta del naso; e, nello stesso tempo, non siamo in grado nemmeno di vedere cosa vi sia sotto il proprio naso...

Lettaame democratico
In questo momento tremiamo al solo pensiero che un paio di spese natalizie vadano in fumo e non ci accorgiamo della realtà circostante, lobotomizzati come siamo da Giornali e Tv che ci parlano di una fine della recessione e di tante altri buoni propositi. Intanto il Lettame di governo consegna Telecom Italia a Telefonica nell'indifferenza più assoluta. Uno dopo l'altro, come birilli, cadono tutti i paletti che la separano dal controllo di della compagnia telefonica italiana. Anche la bomba annunciata sul Corsera circa un'indagine della Magistratura contro i cugini spagnoli si è rivelato un petardo natalizio.  Del resto se la magistratura avesse veramente intenzione di fare qualcosa di serio lo avrebbe fatto da tempo, impedendo lo scippo criminale della nostra sovranità, giudicando incostituzionale l'adesione all'EURO e al famigerato Trattato di Maastricht. Mi fermo qui. E' Natale e non ho alcuna voglia di polemizzare e gettare altra carne sul fuoco. 

Tuttavia, prima di lasciarvi ai bagordi natalizi volevo sottoporre alla vostra attenzione UN PICCOLO DECALOGO di  domande:
  1. Qual è il motivo per cui ogni giorno vi alzate dal vostro giaciglio?
  2. Cosa vi spinge ad affrontare una giornata di impegni e di difficoltà?
  3. Che cosa avete fatto oggi? 
  4. Cosa farete domani?
  5. State vivendo - senza costrizioni - la vita che vorreste? 
  6. Perchè lavorate così tanto e avete pochissimo tempo a disposizione? 
  7. Perchè, nonostante tutti gli sforzi che fate,  riuscite a malapena ad arrivare alla fine del Mese?
  8. Perché la politica - di destra e di sinistra - non riesce ad allontanare lo spettro del Debito Pubblico? 
  9. Siamo in una democrazia? 
  10. Chi sono le persone che decidono il nostro modus vivendi? 
Se non sapete rispondere chiaramente e sinceramente a queste domande, allora è il caso di seguirmi e di interagire con discrezione.