sabato 25 giugno 2011

Dittatura Mascherata






Tutta la stampa italiana si spertica in lodi  per la nomina di Mario Draghi alla guida della BCE. A questa pioggia di elogi si aggiungono quelli illustri del Presidente della Repubblica e del Consiglio. E, fin qui, tutto rientra nella norma non scritta dello Status quo. In realtà, questo governo (come pure quelli precedenti di segno opposto nella storia “democratica” italiana)  è una diretta espressione dell’oligarchia bancaria mondiale. Oggi, più di ieri, la democrazia viene svuotata del suo potere dai partiti e, soprattutto,  dall’egemonia delle Banche che li comandano. Le Banche, come se non bastasse,  hanno letteralmente espropriato i cittadini del loro diritto alla sovranità (art.1 della Costituzione). I politici, dal canto loro, non è che siano, per loro precipua natura, malvagi; o, se lo sono, possono esserlo solo nella misura in cui tutti noi possiamo esserlo… I “politici”,  in parole povere, sono i “camerieri” dei banchieri: assecondano ogni loro richiesta, ogni loro capriccio. Il governo italiano è  – di fatto – una commissione bancaria, le elezioni rappresentano una farsa, soprattutto adesso, dove, col sistema dei “nominati”, i parlamentari diventano in tutto e per tutto “yes man” a tempo pieno, uomini al servizio del padrone. I deputati e i senatori della Campania non vengono scelti dai campani; essi vengono selezionati nelle segreterie dei partiti, magari dopo una “supervisione personale dell’aspirante premier. Per questo preciso motivo, i parlamentari sono coperti di privilegi affinché siano dissociati dai loro elettori. Qualcuno, molto ingenuamente, crede che questo governo sia indipendente, sovrano più degli altri. Per capire chi comanda in Italia non serve leggere molti giornali; occorre, viceversa, fare attenzione alle parole sbagliate. E proprio dall’attenta disanima di queste parole che si capisce l’inghippo. Per essere onesti, sui grandi giornali in Italia non si fanno i  miliardi. La vera carta di valore e l’accesso ai prestiti. Se non vi fosse l’accesso al credito tutta l’informazione ne risentirebbe. Allora la domanda vera è: quanti debiti hanno i giornali con le banche? I maggiori editori hanno debiti enormi con le Banche (si parla di milioni di Euro) , per cui  i banchieri suggeriscono, in modo  discreto,  non apparendo mai nell’agone politico nostrano.  Facciamo qualche esempio. Parliamo della Goldman Sachs.  Subito dopo le elezioni del 2008,  al TG1, all’ora di massimo ascolto,  viene dato questo annuncio: “Il presidente del Consiglio ha ricevuto, a Palazzo Chigi, il vice presidente della Goldman Sachs, punto. Non si fa alcun accenno agli argomenti della conversazione. Nemmeno un’indiscrezione. Ora poniamoci qualche domanda.

  1. Quante persone fra i telespettatori conoscono cosa è la Goldman Sachs?
  2. Perché il Presidente del Consiglio sente la necessità impellente di ricevere il vicepresidente  della Goldman Sachs nella sede di Palazzo Chigi, allorquando non è stato formato  ancora l’esecutivo?!?
La Goldman Sachs è una delle più grandi e affermate banche d’affari del mondo, al pari di Merrill LynchMorgan Stanley, N.M. Rothschild & Sons e della famigerata Lehman Brothers che tutti conoscono per essersi resa protagonista dell’ultimo crack finanziario.
Allora, occorre sapere che la Goldman Sachs ha gestito la maggior parte delle privatizzazioni dei beni dello Stato dopo Tangentopoli; ed anche che Romano ProdiMario Draghi e Gianni Letta sono stati consulenti di detta Banca. Lo stesso esimio presidente della Repubblica, Francesco Cossiga aveva avvertito che mai si era visto un vicegovernatore della Goldman Sachs andasse a ricoprire  la  carica di Governatore della Banca d’Italia. In particolare, circa "Man Draghi" disse queste testuali parole:
"...Un vile, un vile affarista, è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d’affari americana, e male, molto male io feci ad appoggiarne, quasi ad imporne la candidatura a Silvio Berlusconi, male, molto male. E’ il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, dell’industria pubblica, la svendita dell’industria pubblica italiana, quand’era Direttore Generale del Tesoro, e immaginarsi cosa farebbe da Presidente del Consiglio dei Ministri, svenderebbe quel che rimane, Finmeccanica, l’Enel, l’Eni ai suoi comparuzzi di Goldman Sachs...
 Berlusconi all’uopo aggiunse: “Draghi non si può nominare.” Passa una settimana e DRAGHI è nominato governatore della BANCA D’ITALIA, con l’osanna di tutti i giornali.  E Berlusconi perde le elezioni. Passa qualche mese e, intanto, Gianni Letta viene nominato nel board europeo della   Goldman Sachs. Dunque, per capire chi comanda in Italia non serve essere esperti politologi o leggere una pila di giornali. Basta un pò di arguzia e una certa capacità di intravvedere nei trafiletti le spigolature più importanti. Ad essere onesti, perciò, sui grandi giornali i filoni che tirano di più sono due: le brutte storie sulla malagiustizia e la cattiva amministrazione e le storie a sfondo sessuale su Berlusconi. Mai, però, sentirete parlare sui grandi media nazionali degli enormi poteri delle Banche (soprattutto quelle centrali) con potere di emissione e soprattutto senza controllo alcuno del popolo “sovrano”.  Chi tocca quei poteri si brucia

giovedì 23 giugno 2011

Banca Centrale

Deus ex machina del sistema monetario. Dopo l'avvento della Rivoluzione Francese questo modello si è diffuso a macchia d'olio ovunque. Ogni paese ne ha una: negli Stati Uniti c'è la Federal Reserve, in Gran Bretagna la Banca d'Inghilterra, e in tutti gli altri paesi europei, prima dell'avvento della moneta unica v'e n'era una. 

Le Banche Centrali insomma si situano in un punto cruciale  in cui si incontrano Politica Fiscale e Controllo Monetario, facendo si che lo Stato abbia denaro sufficiente per onorare i propri impegni. 
Con l'avvento della BCE tutte le Banche Centrali Nazionali dei paesi che hanno aderito all'EURO, diventano delle succursali della BCE e ne amministrano solo una quota.
La Banca centrale insomma è una sorta di Banca delle Banche: custodisce i depositi delle banche  e concede loro prestiti. Questa funzione permette  di controllare l'offerta di moneta  e al tempo stesso di mantenere la stabilità del sistema finanziario.

mercoledì 22 giugno 2011

Banca


Rifugio dei depositi, fonte dei prestiti, le banche presentano molteplici forme e dimensioni e si danno i nomi più diversi nei diversi paesi, spesso con grande fantasia.
Le banche realizzano il grosso dei loro guadagni sulla differenza tra i tassi di interesse pagati ai depositanti e quelli applicati sui prestiti. Per le Banche i depositi fanno parte del passivo (dal momento che devono o meglio dovrebbero essere rimborsati) mentre i crediti vengono iscritti nelle attività.

Vi sono vari tipi di banche:

  1. Banche commercialiLa banca classica che tutti conoscono e nota anche col nome di BANCA AL DETTAGLIO, quotata pubblicamente ed orientata al profitto. Questo tipo di banca opera direttamente con il pubblico, accetta depositi e concede prestiti e fornisce tutta una gamma di servizi finanziari: dal cambio di valute a consigli sugli investimenti. Nella maggior parte dei paesi ne esistono da 4  a 10. Nella Gran Bretagna le banche primarie sono note come CLEARING BANKS ) poichè gestiscono un sistema centralizzato comune per la compensazione degli assegni). Negli USA la situazione è molto diversa, dal momento che esistono più di 10,000 banche commerciali. Tale proliferazione è dovuta al fatto che le leggi bancarie hanno da sempre impedito alle banche di operare oltre i confini dello stato ed in diversi campi.
  2. Banche d'affari/banche di investimento. Spesso sono banche private che portano nomi che ricordano i padri fondatori, le banche d'affari vivono della propria creatività consigliando imprese,  governi e banche centrali sul modo migliore di investire il loro denaro o di procurarsene di più e agendo da SOTTOSCRITTORI dei TITOLI emessi. 
  3. Casse di risparmioIstituti che mirano (soprattutto nell'europa continentale) a favorire ed incoraggiare i piccoli risparmiatori. Con il passar del tempo, purtroppo, si sono anch'esse trasformate in banche commerciali. 
  4. Banche cooperative o Cooperative di credito.  Piccole istituzioni locali , costituite da privati  attraverso un vincolo comune. Ad esempio privati che lavorano nella stessa azienda. I membri si impegnano a mettere nsieme i loro risparmi al fine di disporre di una forma di credito a basso costo.
  5. Società di credito edilizio o Building Society, Associazioni che accettano depositi allo scopo di finanziare prestiti a lungo termine per la costruzione  o l'acquisto di case da parte dei privati (negli USA, Savings and loans)

martedì 21 giugno 2011

Aumentista

Colui che intende trarre profitto da una vendita di azioni o di obbligazioni di nuova emissione. Gli  aumentisti approfittano degli errori dell'emittente nella prezzatura del titolo e sono particolarmente attivi nelle operazioni di PRIVATIZZAZIONE se il Governo, nell'intento di far acquistare i titoli ai ppiccoli risparmiatori, fissa prezzi particolarmente accessibili.

lunedì 20 giugno 2011

Autarchia


In economia il termina in oggetto sta a significare il concetto sovrano di autosufficienza. 
In pratica si tratta di un sistema a economia chiusa in cui non sono presenti relazioni commerciali con l'estero. Un paese veramente autarchico si impone di sostituire  le importazioni da altri paesi con prodotti nazionali al fine di renderlo indipendente dalle fluttuazioni commerciali estere e dalla imprevedibilità della speculazione internazionale.

domenica 12 giugno 2011

Assegno

Differenza tra assegno circolare e bancario

L’assegno bancario é uno dei metodi di pagamento più diffusi. Chi acquista qualcosa può pagare in contanti oppure tramite cambiali, bonifico o con assegno. È quindi un titolo di credito e permette di vantare un diritto a una prestazione di denaro. Di assegno però non ce n’è uno solo: per esempio, qual é la differenza tra assegno circolare e bancario?
Non si tratta di una differenza di poco conto: a seconda che si tratti dell’uno o dell’altro, il titolare o il possessore dell’assegno potrà vantare maggiori o minori certezze sulla presenza del denaro sul conto corrente di chi lo ha emesso e quindi sulla riscossione della somma. Quale dei due assegni é garantito e quindi più sicuro?


L’assegno circolare viene firmato ed emesso direttamente dalla banca, la quale, prima di emetterlo, si accerta che sinao presenti i fondi sul conto corrente del titolare. Una volta conclusi positivamente gli accertamenti l’assegno viene emesso. L’assegno circolare riporta il nome del beneficiario e la banca si prende l’incarico di mantenere quella somma per 30 giorni dalla data di emissione (oltre tale data l’assegno circolare non può essere più riscosso). Si tratta quindi di un metodo di pagamento sicuro, é impossibile che un assegno circolare sia scoperto. Ovviamente, a meno che non si tratti di un assegno falso, carta straccia. Ma anche in questo caso è possibile fare le opportune verifiche con il benefondi informativo.

L’assegno bancario classico invece, viene firmato dal correntista (ma sempre emesso dalla banca). La banca infatti rilascia al cliente un carnet di assegni (di solito composto da 10 assegni), dove ogni foglio é contrassegnato da un numero univoco e progressivo. Questo tipo di assegno non fornisce nessuna garanzia sulla presenza dei soldi sul conto, ma ovviamente impegna, colui che lo emette, a far si che il denaro sia presente. Se l’assegno é scoperto (mancano i fondi sul conto corrente), può essere protestato, ovvero il beneficiario può intraprendere un procedimento di rivalsa, detto protesto (che non garantisce comunque l’incasso).

sabato 11 giugno 2011

Anti-trust

Lotta dei governi contro i monopoli. Le leggi sull'anti trust mirano appunto a regolare gli abusi in questo campo da parte delle grandi aziende ed, in alcuni casi, a prevenire fusioni ed acquisizione che porterebbero alla creazioni di situazioni di monopolio.

venerdì 10 giugno 2011

Anticipazione

L'anticipazione è un termine utilizzato dai banchieri  per indicare il prestito, solitamente a breve termine, non superore a due o tre anni, sotto forma di scoperto di conto corrente ad una impresa o ad un privato.

giovedì 9 giugno 2011

Animal Spirits



Animal spirits viene dalla lingua inglese. Tradotto letteralmente significa "spiriti animali". 
La frase fu coniata da John Maynard Keynes e può tradursi semplicemente con "Zelo imprenditoriale".  Viene utilizzato prevalentemente in campo economico per indicare quella spinta, talvolta imprevedibile, degli imprenditori ad investire e fare impresa.   Secondo il celebre economista inglese gli animal spirits sono un insieme di forze e motivazioni, tra cui l'intuizione personale e l'ottimismo, che spingono l'imprenditore a ricercare il successo, investendo anche in settori dove le analisi di mercato non lasciano grandi speranze di successo. Secondo Keynes l'imprenditore segue un comportamento istintivo e spontaneo. Keynes utilizza questo modello di comportamento, in parte irrazionale, degli imprenditori per interpretare anche le ondate di ottimismo e di pessimismo che si alternano in occasione della crisi del 1929, giustificando un intervento dello Stato per correggere o assecondare le scelte d'impresa. Le aspettative imprenditoriali possono indurre gli imprenditori a posticipare gli investimenti anche in presenza di tassi di interesse molto bassi, ossia di un basso costo dell'indebitamento e della liquidità. In questa particolare situazione, definita da Keynes "trappola della liquidità", le imprese cercano di finanziare l'attività produttiva mediante l'emissione di titoli ma la domanda di mercato di questi ultimi è minima, causando l'instabilità e la recessione del sistema economico che viene così a trovarsi in una situazione di stallo. Soltanto una politica fiscale di intervento pubblico, secondo Keynes, può consentire all'economia di avviare una nuova crescita economica.

L'analisi di Keynes sugli animal spirits analizza la situazione economica dei paesi industrializzati negli anni '30 dopo la crisi economica del '29. In quegli anni i paesi sono caratterizzati da una bassa spesa pubblica e da uno Stato minimo, nella convinzione liberista che il mercato sia in grado di giungere da sé ad un equilibrio ottimale. La politica keynesiana non sarebbe altrettanto valida oggi in quanto gli stati si trovano in una situazione di massiccio intervento pubblico e con un elevato debito pubblico in rapporto al Pil.  Molti economisti hanno ritenuto che questo zelo imprenditoriale rivesta un effetto significativo sulla CRESCITA  e sul livello dell'attività economica. 

lunedì 6 giugno 2011

Aggiotaggio


Reato compiuto ai danni di banche, allo scopo di turbare il mercato dei titoli e dei valori, indurre il panico nei depositanti o, comunque a menomare la fiducia del pubblico. 
L'interesse protetto consiste nella tutela del risparmio e del credito, che può essere pregiudicata dalla diffusione di notizie che facciano venir meno la fiducia del pubblico verso la banca. 
Delitto commesso da chiunque diffonde notizie false o pone in essere operazioni simulate o altri artifici concretamente idonei a provocare una sensibile alterazione di strumenti non quotati, né in corso di quotazione (art. 2637 c.c.). Qualora le condotte indicate abbiano ad oggetto strumenti quotati o in corso di quotazione si configura la fattispecie di manipolazione del mercato di cui all'art. 185 del d. lgs. n. 58/1998 (Testo unico finanziario).
La riforma degli illeciti societari, introdotta con il d. lgs. n. 61/02, ha riunificato le precedenti disposizioni in materia di aggiotaggio societario (art. 2628 c.c.), bancario (d.lgs n. 385 del 1° settembre 1993, art. 138) e finanziario (l. n. 157 del 17 maggio 1991, art. 5) nell'unica norma di cui all'art. 2637 c.c. In seguito, per effetto dell'art. 9 della l. n. 62/2005, l'aggiotaggio sugli strumenti quotati o per i quali era stata richiesta l'ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato è stato disciplinato all'art. 185 del testo unico finanziario del 1998.
L'elemento psicologico è il dolo generico.
Concorre a definire la normativa in materia la fattispecie del Rialzo o ribasso fraudolento dei prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio ex art. 501 c.p., archetipo delle attuali figure di aggiotaggio e di manipolazione del mercato. Tale norma richiede, però, il dolo specifico in quanto la volontà del soggetto agente deve essere finalizzata a cagionare un turbamento del mercato negoziale dei valori o delle merci.

Analisi costi/benefici

Essenzialmente si tratta di una contabilità standardizzata di entrate ed uscite, ma con una notevole differenza: l'analisi dei costi benefici tenta di misurare cose per le quali non esiste un vero e proprio  prezzo di mercato - come l'aria pulita o inquinata, rumore o quiete ecc.
Questo tipo di analisi viene prevalentemente utilizzata per valutare i programmi di investimento: un'autostrada costa più di una strada normnale, ma assicura agli automobilisti un risparmio di tempo, modifica più pesantemente il paesaggio, ecc.

domenica 5 giugno 2011

Ammortamento


L'ammortamento costituisce il  rimborso graduale di un prestito
Le ipoteche concesse per l'acquisto di un'abitazione, ad esempio, vengono "ammortate" effettuando pagamenti regolari nel tempo del capitale più INTERESSE. 
Nei casi in cui il prestito non viene ammortato, il debitore paga soltanto l'interesse nel corso della vita del prestito e rimborsa tutto il capitale alla scadenza.

sabato 4 giugno 2011

Aggio

In economia,  il termine  veniva impiegato dapprima per indicare la differenza tra il valore intrinseco e il valore estrinseco di una moneta metallica nel barattarla con altra o con moneta di carta; attualmente, indica sia l’eccedenza del corso dei cambi sulla parità monetaria legale (asul cambio), per cui una moneta ha di fatto in termini di altra moneta estera un prezzo superiore a quello che risulterebbe dal rapporto tra le due parità; sia il maggior valore di mercato che può acquistare una moneta d’oro in confronto alla moneta carta di uno stesso paese emessa alla pari o anche, in casi assai rari, la moneta carta in confronto all’oro.  Differenza tra la più elevata quotazione di un'obbligazione ed il valore nominale della stessa. 
In regime di gold standard , indicava lo scarto tra il tasso di cambio relativo a due monete ed il loro rapporto teorico di scambio fondato sulla parità di valore del metallo. 

venerdì 3 giugno 2011

Accordo di Maastrischt


L'accordo è stato definito nella cittadina olandese a partire dal 10 dicembre 1991. Esso rappresenta un momento storico nella storia della Cee in quanto fissò, al massimo entro il 1999 e in condizioni variabili, la realizzazione  dell'Unione economica e monetaria Europea nell'ambito della comunità dei dodici (le docidi tribù) a cui succederà un'unione politica europea.  

Accordo del Plaza

Il 22 dicembre del 1955, i ministri delle finanze ed i governatori delle banche centrali dei Paesi Membri del GRUPPO DEI CINQUE - Stati Uniti, Giappone, Germania Federale Francia e Gran Bretagna - si incontrarono al Plaza Hotel a  New York.  Con parole caute dissero al mondo  che il tasso di cambio del dollaro era saltato eccessivamente  e che ora era necessario ridimensionarlo, anche a costo di INTERVENTI diretti. I risultati furono immediati e sorprendenti: il DOLLARO, che era andato indebolendosi lentamente nei sei mesi precedenti, scese costantemente , per tutto il 1986 soprattutto nei confronti dello Yen e del marco tedesco.

giovedì 2 giugno 2011

A breve termine

Equivalente del "breve periodo"; locuzione usata spesso dagli economisti ed ampiamente praticata dai politicanti.
A voler affibbiargli un significato letterale, essa misura periodi  che vanno da un dì fino a due lustri.

Essa trova il suo contraltare nel "A lungo termine",
John Maynard Keynes soleva asserire che

"A lungo termine, saremo tutti morti" .

Tale aforisma venne coniato dal celebre economista inglese allo scopo di distogliere l'attenzione da quella che considerava la perniciosa ipotesi degli economisti ortodossi secondo cui, a lungo termine, tute le economie tenderebbero a ristabilizzarsi sulla PIENA OCCUPAZIONE

mercoledì 1 giugno 2011

Vademecum

Incomincia da oggi un piccolo vademecum per "comprendere" la crisi in atto.