giovedì 24 novembre 2011

Euro-petardi

All'’asta dei Bund tedeschi c’è stato un fiasco. Un botto pauroso che nessuno si aspettava. Un titolo decennale tedesco è andato per un terzo “non-coperto”. E’ un altro chiarissimo segnale di come la crisi non interessi solo i paesi mediterranei. La crisi è generale. L’unione non sa che pesci pigliare. Cosa significa ciò? In primis significa che i nostri politici ci hanno mentito all’atto di entrare nella cosiddetta moneta unica. Non è stato un buon affare, soprattutto considerato il cambio della Lira con l'Euro. A parlare così non sono i soliti pur autorevoli euroscettici, come Antonio Martino o Giorgio La Malfa. Il malcontento comicia ad essere bipartisan. Il rettore dell'Università Bocconi di Milano, ritenuto da tutti come uno stimato ed autorevole economista, ha affermato fra l'altro: "Bisogna ammettere che abbiamo sbagliato".   I titoli dei debiti pubblici sono denominati in euro ma è come se fossero quotati in valuta straniera.  Ciò dimostra, se ancora ve ne fosse bisogno, che questa unione è surrettizia. L'euro è servita principalmente alla Germania.  Servirebbe una modifica dei trattati di Maastricht e di Lisbona. Mister Mario sembra invece avere le idee ben chiare e prepara al salasso gli italiani che vivono del loro lavoro. Questi ultimi  si accorgeranno presto di cosa significa praticamente “governo tecnico”. 

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