Ci si limita alle reazioni ufficiali, alle cose trite e ritrite, al fatto che il Signor Mario sia l’uomo giusto: prestigio, cultura, autorevolezza, ecc. Tutte chiacchiere che aspettano di trovare una verifica seria nel futuro prossimo. Vedremo se saprà far uscire dalle secche della crisi il nostro paese. Anche se prima dovrebbe esser chiaro il significato reale della crisi, non il suo pretestuoso ingresso per via d’una strategia speculativa che nulla ha in comune con l’economia reale di questo paese.
Si tratta di un aspetto assai importante che non va affatto sottovalutato, soprattutto adesso, dove le aspettative nei confronti del nuovo governo sono in continua crescita.
Più chiaro sembra invece il piano di qualcosa di premeditato, di lungamente preparato nella "cucina" della UE.
Non a caso il nuovo capo del governo sa che l'atteggiamento dei partiti è dettato da un mix delicatissimo di utilitarismo e coercizione e se questo equilibrio fra i due componenti si rompe, anche che il suo mandato potrà finire prima del tempo. Sullo sfondo rimane l’amaro in bocca d’ una speculazione finanziaria ancora in atto con un Euro in bilico tra la vita e la morte prematura. Mario Monti è consapevole del fatto che è un emissario, e di come l'Italia sia percepita ed usata dai mercati internazionali come mezzo di ricatto e dalla Ue tenuto come Paese sotto osservazione. La sua è un operazione difficile, ma avrà dalla sua la stampa asservita al potere finanziario globale. E, in tal modo, con i giusti appoggi dovrà convincere l'opinione pubblica italiana che :“abbiamo vissuto oltre le nostre possibilità”, (quali?) che è “il momento di farsi «formiche» serie e operose”, e bla bla bla…
Si tacciono i problemi veri, quelli cioè che, invece, sono all’origine del dissesto. D’altronde, non potrebbe essere altrimenti, pena la fine del sistema.
Ad ogni Buon conto se Mister Mario sarà veramente come dicono (Super) dovrà dimostrarlo. E per farlo non serve assecondare i mercati, subendo il loro continuo ricatto. Quello che serve è saper prevedere le loro mosse e anticiparle, insomma. George Soros Docet.
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