sabato 20 ottobre 2012

Di chi è la colpa?

Se le cose stanno come stanno direi che conosciamo già con chi possiamo prendercela. Non possiamo, infatti, attribuire a Monti la colpa di quanto è accaduto ai nostri conti, poiché Monti è stato investito dall'Europa a fare quanto sta facendo. 
Non possiamo nemmeno prendercela con Berlusconi che - a modo suo - ha fatto quel che ha fatto perché ha dovuto farlo... 
Dobbiamo, per converso, prendercela con l'Italia: paese civile e democratico, solidaristico e tollerante. Un paese che sempre ha piegato la testa di fronte al potente di turno. Forse sarebbe il caso di indagare sui motivi reali che spingono l'homo italiota ad essere sempre pronto a salire sul carro del vincitore, a cambiar casacca ancor prima che la casacca cambi colore da sola...
Si sbagliavano dunque coloro i quali credevano di poter fermare la corruzione a suon di inchieste e tintinnii di manette. La potenza mass-mediatica del Presidente-editore ha ottenuto quanto era nei suoi obiettivi. D'altronde le opposizioni non hanno saputo fare il loro mestiere e, sovente, si sono lasciate contagiare dal savoir faire berlusconiano.   Le classi dirigenti che si sono succedute nell'arco di oltre un cinquantennio sono lo specchio del paese reale che abbiamo di fronte. Non è vero che esiste un' altra Italia. E, comunque, se esiste, è assai minoritaria; si sbagliava pure chi credeva nella spinta rigeneratrice della cosiddetta "società civile", poiché non esiste una società civile distinta e, soprattutto, distante dalla nefanda classe politica che finora ci ha rappresentato.  Questo è un fatto acclarato.
La sconfitta, perciò, è abbastanza netta. Non esiste cioè una via di fuga; un modo per esimerci dalle nostre precise responsabilità, dai nostri limiti e dalle nostre debolezze.
Trovare un capro espiatorio a tutti i costi mi sembra una soluzione assai superficiale e, per certi versi, criminale. Per questo non mi convincono i complotti e ancor meno le fumoserie esoteriche presenti sui libri o sui blog.
© ♕Pier Luigi

6 commenti:

  1. Mi dispiace notare questa tua "virata" .... ma tant'è...
    Ad ogni buon conto e non per difendere l'attuale classe politica dico questo:
    Con l'avvento della moneta nominale il potere politico è stato - di fatto - sottomesso al potere bancario. Ed è per questa Ragione che Ezra Pound asserisce che "i politici sono i camerieri dei banchieri"... non perchè detengano tutti animo servile.

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  2. I politici non scendono dal cielo, non sono d'investitura regale... sono viceversa eletti dal popolo. E i governatori delle banche Centrali vengono nominati dalla politica... il cerchio si chiude. Cmq. e per rispondere compiutamente alle tue obiezioni, ho intenzione di elaborare un post in cui spiego tutto.

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  3. Dico certo una banalita', ma la tendenza dell'uomo a vivere 'per delega' e a non assumersi neppure la responsabilità della propria vita non è solo un fenomeno'italiota'. E' una caratteristica del genere umano, che verifichiamo anche nelle realzioni interpersonali. Se non cambia il singolo, non cambia la società. Ovvio e difficilissimo.

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    1. In realtà nel post parlavo della tendenza tutta "italiota" a salire sul carro dei vincitori; in altre parole, l'abitante della penisola italica è un trasformista nato. Basti ricordare la figura viscida di Liborio Romano, già ministro di Polizia del Regno delle Due Sicilie, e poi corrotto dai Savoia, che trattò con "Tore 'e Criscienzo" affindandogli compiti di Polizia, affinché Garibaldi fosse accolto a braccia aperte nella capitale Napoletana, o a tutti quei personaggi che sempre sono passati sul carro dei vincitori.

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  4. E non si tratta di fughe esoteriche ;-0

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  5. La colpa non è nostra se siamo stati ingannati sin da quando eravamo nella culla! Lavoriamo tre mesi l'anno solo per pagare gli interessi di questo stramaledetto debito. Insomma, oggi si lavora, ci si ammazza, si ruba, si va a morire in guerra per dei pezzi di carta che valgono poco più della carta igienica. La realtà supera sempre la fantasia!
    Eppure sui soldi, sulla loro origine, sul loro significato, la stragrande maggioranza degli italiani non sa praticamente niente. Il guaio è che nemmeno gli addetti ai lavori lo sanno! Nonostante ciò, la stragrande maggioranza degli italiani pensa che acquistarne i titoli sia un investimento proficuo! Insomma di quali colpe siamo responsabili?

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