Tutta la stampa italiana si spertica in lodi per la nomina di Mario Draghi alla guida della BCE. A questa pioggia di elogi si aggiungono quelli illustri del Presidente della Repubblica e del Consiglio. E, fin qui, tutto rientra nella norma non scritta dello Status quo. In realtà, questo governo (come pure quelli precedenti di segno opposto nella storia “democratica” italiana) è una diretta espressione dell’oligarchia bancaria mondiale. Oggi, più di ieri, la democrazia viene svuotata del suo potere dai partiti e, soprattutto, dall’egemonia delle Banche che li comandano. Le Banche, come se non bastasse, hanno letteralmente espropriato i cittadini del loro diritto alla sovranità (art.1 della Costituzione). I politici, dal canto loro, non è che siano, per loro precipua natura, malvagi; o, se lo sono, possono esserlo solo nella misura in cui tutti noi possiamo esserlo… I “politici”, in parole povere, sono i “camerieri” dei banchieri: assecondano ogni loro richiesta, ogni loro capriccio. Il governo italiano è – di fatto – una commissione bancaria, le elezioni rappresentano una farsa, soprattutto adesso, dove, col sistema dei “nominati”, i parlamentari diventano in tutto e per tutto “yes man” a tempo pieno, uomini al servizio del padrone. I deputati e i senatori della Campania non vengono scelti dai campani; essi vengono selezionati nelle segreterie dei partiti, magari dopo una “supervisione personale dell’aspirante premier. Per questo preciso motivo, i parlamentari sono coperti di privilegi affinché siano dissociati dai loro elettori. Qualcuno, molto ingenuamente, crede che questo governo sia indipendente, sovrano più degli altri. Per capire chi comanda in Italia non serve leggere molti giornali; occorre, viceversa, fare attenzione alle parole sbagliate. E proprio dall’attenta disanima di queste parole che si capisce l’inghippo. Per essere onesti, sui grandi giornali in Italia non si fanno i miliardi. La vera carta di valore e l’accesso ai prestiti. Se non vi fosse l’accesso al credito tutta l’informazione ne risentirebbe. Allora la domanda vera è: quanti debiti hanno i giornali con le banche? I maggiori editori hanno debiti enormi con le Banche (si parla di milioni di Euro) , per cui i banchieri suggeriscono, in modo discreto, non apparendo mai nell’agone politico nostrano. Facciamo qualche esempio. Parliamo della Goldman Sachs. Subito dopo le elezioni del 2008, al TG1, all’ora di massimo ascolto, viene dato questo annuncio: “Il presidente del Consiglio ha ricevuto, a Palazzo Chigi, il vice presidente della Goldman Sachs, punto. Non si fa alcun accenno agli argomenti della conversazione. Nemmeno un’indiscrezione. Ora poniamoci qualche domanda.
- Quante persone fra i telespettatori conoscono cosa è la Goldman Sachs?
- Perché il Presidente del Consiglio sente la necessità impellente di ricevere il vicepresidente della Goldman Sachs nella sede di Palazzo Chigi, allorquando non è stato formato ancora l’esecutivo?!?
La Goldman Sachs è una delle più grandi e affermate banche d’affari del mondo, al pari di Merrill Lynch, Morgan Stanley, N.M. Rothschild & Sons e della famigerata Lehman Brothers che tutti conoscono per essersi resa protagonista dell’ultimo crack finanziario.
Allora, occorre sapere che la Goldman Sachs ha gestito la maggior parte delle privatizzazioni dei beni dello Stato dopo Tangentopoli; ed anche che Romano Prodi, Mario Draghi e Gianni Letta sono stati consulenti di detta Banca. Lo stesso esimio presidente della Repubblica, Francesco Cossiga aveva avvertito che mai si era visto un vicegovernatore della Goldman Sachs andasse a ricoprire la carica di Governatore della Banca d’Italia. In particolare, circa "Man Draghi" disse queste testuali parole:
"...Un vile, un vile affarista, è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d’affari americana, e male, molto male io feci ad appoggiarne, quasi ad imporne la candidatura a Silvio Berlusconi, male, molto male. E’ il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, dell’industria pubblica, la svendita dell’industria pubblica italiana, quand’era Direttore Generale del Tesoro, e immaginarsi cosa farebbe da Presidente del Consiglio dei Ministri, svenderebbe quel che rimane, Finmeccanica, l’Enel, l’Eni ai suoi comparuzzi di Goldman Sachs...”
Berlusconi all’uopo aggiunse: “Draghi non si può nominare.” Passa una settimana e DRAGHI è nominato governatore della BANCA D’ITALIA, con l’osanna di tutti i giornali. E Berlusconi perde le elezioni. Passa qualche mese e, intanto, Gianni Letta viene nominato nel board europeo della Goldman Sachs. Dunque, per capire chi comanda in Italia non serve essere esperti politologi o leggere una pila di giornali. Basta un pò di arguzia e una certa capacità di intravvedere nei trafiletti le spigolature più importanti. Ad essere onesti, perciò, sui grandi giornali i filoni che tirano di più sono due: le brutte storie sulla malagiustizia e la cattiva amministrazione e le storie a sfondo sessuale su Berlusconi. Mai, però, sentirete parlare sui grandi media nazionali degli enormi poteri delle Banche (soprattutto quelle centrali) con potere di emissione e soprattutto senza controllo alcuno del popolo “sovrano”. Chi tocca quei poteri si brucia