giovedì 31 gennaio 2013

‘Mario Monti giurò il falso’ – Intervista a Magdi Cristiano Allam





MESSORA: Ciao Magdi. Tu sei qui perché sul nostro blog si parla molto di macroeconomia e di quello che è accaduto dai rovesciamenti dei governi d’Italia e di Grecia, sostanzialmente, in poi, in Europa. Sei qui perché mi ricordo che fin dall’inizio, sul tuo giornale, tu sei stato tra i pochissimi in Italia a denunciare questa supremazia e questa tecnocrazia finanziaria che stava in qualche modo avendo la prevalenza sulle democrazie, che poi ha prodotto in questo anno e mezzo quello che abbiamo visto. Ci vuoi dire che cosa ti è parso strano da subito, quando Berlusconi si è dimesso (o quando è stato dimesso) e quando è subentrato Mario Monti?
MAGDI: Intanto concordo con il legame che tu hai fatto tra la tecnocrazia e con la perdita sostanziale della nostra democrazia. Sono due facce della stessa medaglia. Io parto dalla realtà, parto dal vissuto delle persone, prendo atto di dati e di fatti che sono oggettivi. Negli ultimi 12 mesi il numero degli italiani che soffre la fame, è raddoppiato, arrivando ad essere 6,2 milioni, sono gli italiani che nell’arco delle 48 ore non consumano un pasto adeguato alla sopravvivenza. Il 41% degli italiani non raggiunge il fine mese, non riesce ad arrivare a fine mese. 47 mila famiglie italiane, sempre negli ultimi 12 mesi, sono state costrette ad abbandonare la propria casa perché non hanno soldi per pagare il mutuo. Ogni giorno mediamente 200 imprese sono costrette a fallire, paradossalmente perché sono creditrici, imprese che vantano dei crediti, che sono virtuose, ma siccome il debitore non paga, e il principale debitore insolvente è lo Stato, che deve alle imprese 100 miliardi di euro, di fronte a questa realtà mi sono domandato: come mai l’Italia, che è uno stato ricco, si sta trasformando in una popolazione povera? Questo è il crimine che Mario Monti sta perpetrando: trasformare l’Italia ricca in italiani poveri. E la ragione fondamentale è che l’Italia ha perso la propria sovranità monetaria, oltre ad avere un costo dello Stato che è stratosferico. Su questi due aspetti “Io amo l’Italia” si concentra, rivendicando sia il riscatto della nostra sovranità monetaria sia il drastico abbattimento del costo dello Stato.
MESSORA: Cosa ne pensi dei fondi salva-Stati? Concentriamoci sul MES, per esempio. Un Fondo salva-Stati creato con un debito, da parte dell’Italia, di 125 miliardi, 125 miliardi che potranno diventare 1.000, 2.000, perché nel Trattato c’è scritto che è possibile la ricapitalizzazione all’infinito. Ora non voglio concentrarmisull’incostituzionalità o meno del Trattato, perché devi sapere che in Germania è stato modificato dalla Corte Costituzionale, per cui questa parte della ricapitalizzazione infinita è stato detto che deve passare dal Parlamento, quindi non è automatica, così come tutti i documenti devono essere trasparenti, perché siamo in una democrazia (anche questo stabilito dalla Corte Costituzionale tedesca). Siccome il nostro Trattato diventa non equo, rispetto a quello tedesco, secondo l’Articolo 11 che dice che possiamo limitare la sovranità soltanto in condizioni di parità, questo Trattato sarebbe incostituzionale. Però non voglio concentrarmi su questo, voglio soltanto dire: abbiamo dato, tra tutti i Paesi aderenti, 80 miliardi, questi 80 miliardi stanno in questo fondo, che è stato creato a Lussemburgo quando è nato il MES, e al momento non sono utilizzati.
Siccome un fondo, come tu mi insegni, deve essere investito, non è che se lo tengono in tasca o sotto il materasso, viene investito nei Paesi che hanno la tripla A, quindi stiamo rifinanziando, noi con i nostri soldi (i PIGS, i maiali!), le economie del nord Europa, Germania, Finlandia, Svezia; tra l’altro in questo fondo investono anche soggetti privati. Allora, che gioco stanno facendo con i nostri soldi?
MAGDI: Claudio, se noi partiamo dalla realtà che vede oggi l’Italia costretta ad indebitarsi per poter disporre della moneta, perché noi abbiamo conferito alla Banca Centrale Europea, che non è un’istituzione di beneficenza, ma è una Società per Azioni i cui azionisti sono delle banche e dei banchieri privati, noi acquistiamo, emettendo titoli di Stato che sono di debito, per poter acquisire la moneta attraverso le banche commerciali che hanno la moneta pagando l’interesse dell’1% alla BCE, il risultato è che noi viviamo in una situazione paradossale in cui ci indebitiamo per ripianare il debito. Nessuna impresa potrebbe sopravvivere con questa logica. Il Governo Berlusconi e successivamente il Governo di Mario Monti, hanno sottoscritto e avallato due Trattati internazionali che rappresentano il cappio al collo per l’Italia: il primo è appunto il MES, l’altro è il cosiddetto Fiscal Compact, il Trattato di stabilità finanziaria. Con il Fiscal compact noi ci siamo impegnati per i prossimi 20 anni, al fine di ridurre il rapporto tra il debito pubblico e il Pil dagli attuali 126% al 60%, a ridurre la spesa pubblica di circa 40-45 miliardi di euro all’anno per i prossimi 20 anni. Quindi non emettiamo la moneta, ma non possiamo più neppure indebitarci per avere la moneta, perché abbiamo l’obbligo i ridurre il debito pubblico rispetto al Pil. Quindi mettere soldi in un Fondo salva-Stati quando siamo costretti ad indebitarci per pagare i soldi è una follia totale. Oltretutto, qualora noi avessimo bisogno di quei soldi, dovremmo richiederli e ottenerli con delle condizioni capestro. Insomma, è veramente una trovata di qualcuno che non ama l’Italia, di qualcuno che non ama gli italiani, ma di qualcuno che vuole assoggettare sempre di più l’Italia a questi poteri finanziari forti.
MESSORA: Quindi tu credi che la soluzione possa essere uscire dall’euro e conseguentemente uscire dall’Europa? Perché spesso le due situazioni vengono legate.
MAGDI: Esatto. Allora, il punto nodale è questo: noi dobbiamo riattribuire allo Stato italiano la prerogativa di emettere direttamente moneta a credito, a costo zero. È l’unico modo con cui l’Italia potrà ripianare il proprio debito pubblico a partire dai 100 miliardi di euro che deve alle imprese, perché sono le imprese che fanno lo sviluppo, non è lo Stato che fa lo sviluppo. Quando lo Stato si improvvisa imprenditore combina solo guai. Le municipalizzate hanno totalizzato debiti per 39 miliardi di euro, le Regioni in Italia, che all’80% destinano i loro fondi per la sanità hanno debiti per 50 miliardi di euro. Noi vogliamo che lo Stato emetta direttamente la moneta a credito e abbiamo studiato, all’interno di “Amo l’Italia”, un percorso in 10 punti, dove emettendo una nuova valuta nazionale, a parità di cambio con l’euro, in un contesto dove noi assumiamo dei provvedimenti atti a salvaguardare e a prevenire, salvaguardare il potere d’acquisto degli italiani e il risparmio degli italiani, e a prevenire gli effetti speculativi e gli effetti inflazionistici che ci saranno sicuramente, perché la speculazione finanziaria cercherà di ritorcersi contro l’Italia, ma noi siamo uno Stato solido, noi siamo un Paese ricco, noi possiamo fronteggiare questa speculazione finanziaria e internazionale perché abbiamo tutti i requisiti: abbiamo un Pil di 1550 miliardi di euro, siamo il secondo Stato al mondo per riserve auree, abbiamo il 70% del patrimonio culturale mondiale, che è inestimabile, il patrimonio delle famiglie italiane, circa 8.000 miliardi di euro, è il più solido di tutta Europa. Abbiamo tutte le credenziali per far sì che una nuova valuta nazionale possa disporre di quella fiducia che è l’unico parametro che oggi è necessario per emettere la moneta. La moneta dal ’71 non è più legata all’oro. L’unica cosa che si richiede a chi emette la moneta è che sia credibile e che chi riceve la moneta abbia fiducia in chi la emette. L’Italia da questo punto di vista ha tutti i requisiti per essere credibile e per ispirare fiducia.
MESSORA: E a chi dice che uscendo dall’euro si genererebbe una grande inflazione, cosa rispondi?
MAGDI: È terrorismo psicologico. Noi abbiamo emesso direttamente moneta per oltre 100 anni. È terrorismo psicologico perché evidentemente si tratta di chi vuole mantenere l’Italia a tutti i costi in una situazione dove noi inevitabilmente andiamo verso il suicidio. Il Giappone ha un rapporto di debito pubblico/Pil del 236%, cioè il doppio di quello dell’Italia e nessuno ha mai detto che il Giappone è a rischio default o che l’economia del Giappone è a un passo dal collasso. Anzi proprio ieri il nuovo governo giapponese ha annunciato nuovi investimenti pubblici per 80 miliardi di euro e hanno un rapporto del 236% del debito pubblico rispetto al Pil. Perché la differenza è che loro possono emettere la moneta. Noi non la possiamo emettere. Poi c’è un’altra differenza fondamentale, che il debito pubblico del Giappone è tutto debito interno al Giappone. Loro non vendono i titoli di Stato all’estero. Dei 2.000 miliardi di euro di debito pubblico dell’Italia, 1.000 miliardi sono nei confronti di banche tedesche, francesi e banche o comunque entità straniere, e l’altra metà è un debito pubblico italiano. Noi possiamo tranquillamente rinegoziare questo debito pubblico estero con l’assicurazione che risarciremo, restituiremo questo debito senza alcun danno per gli enti che hanno acquistato i nostri titoli di Stato, mentre il debito pubblico interno viene automaticamente garantito dalla parità di cambio della nuova valuta nazionale che possiamo anche chiamare nuovamente lira, ma non dobbiamo però commettere l’errore di far ritenere agli italiani che torneremmo alla vecchia lira che vale la metà.
MESSORA: Infatti noi sul blog lo chiamiamo “fiorino”, tanto per non sbagliarci.Ti faccio fare un passo indietro. Fine del Governo Berlusconi. Lo spread schizza a 500 e rotti punti. Dopo un anno e mezzo di Governo Monti abbiamo più debito pubblico, più disoccupazione, più povertà, meno garanzie, perché siamo più poveri e tanti altri parametri che sono peggiorati, eppure un governo dimissionario, con lo spauracchio di formazioni politiche che tentano di fuggire rispetto all’Europa, eppure lo spread è ai minimi non storici, ma ai minimi storici da quando è cominciata la crisi, a 200 e rotti punti. Questo come si spiega? Cioè prima eravamo “maiali”, spaventavamo i mercati, adesso che stiamo molto peggio non li spaventiamo più e anzi la notizia è che le banche hanno ricominciato a investire in Italia, gli investitori esteri hanno ricominciato a comprare e quindi, conseguentemente, lo spread scende. Come si spiega questo paradosso?
MAGDI: Aggiungo che si è ridotto anche il Pil italiano del 2,4% nonostante il maggior gettito fiscale, perché abbiamo il più alto livello di tassazione al mondo. Si spiega intanto capendo che cosa è lo spread: il differenziale tra i Titoli di Stato decennali tedeschi e quelli italiani. Questo parametro, che viene definito dalle banche, quindi da una entità non imparziale, perché sono interessati all’andamento dei mercati, in realtà è comunque un parametro di lungo termine che non incide sulla realtà dell’economia reale, quella del nostro vissuto, quella di breve termine, è un parametro che però è stato ad arte introdotto per spaventare i mercati, per spaventare gli azionisti, per spaventare la gente e ha ottenuto il risultato di indurre Berlusconi ad abbandonare il potere. E voglio aggiungere una nota che concerne la questione della democrazia. Berlusconi ha rassegnato le dimissioni senza un voto di sfiducia da parte delle Camere. Mario Monti ha rassegnato le dimissioni senza un voto di sfiducia da parte delle Camere. Noi ad oggi siamo in una Repubblica parlamentare. Cioè tutti questi passaggi dovrebbero essere sanciti dal Parlamento, invece ci comportiamo come se il Parlamento fosse semplicemente una sorta di soprammobile. Questo è un qualcosa che preoccupa. Aggiungo il fatto che noi oggi stiamo andando a delle elezioni in cui abbiamo la certezza pressoché totale che a governare l’Italia continuerà ad essere Mario Monti, pur non presentandosi alle elezioni, pur non sottoponendosi al responso degli italiani. Non è mai accaduto nella nostra storia che un candidato premier non si presenta alle elezioni ma fa campagna elettorale e rivendica il diritto ad essere lui a continuare a governare l’Italia. È qualcosa di veramente inedito e preoccupante per la nostra democrazia. Ma tornando allo spread, è chiaro che si è trattato di un ricatto nei confronti di Silvio Berlusconi, dove lui ha temuto per la tenuta delle sue imprese, che sono quotate in borsa, così come ha temuto per l’accanimento da parte della Magistratura nei suoi confronti. Quindi lui ha barattato. Questa è la verità. Ha barattato. E in effetti per un certo periodo c’è stata questa tutela nei confronti di Berlusconi. Lui si era persino reso disponibile a ritirarsi dalla politica, è successo circa due mesi fa, dopo una cena a Palazzo Chigi con Monti, il giorno dopo lui ha annunciato che non si sarebbe ricandidato, ha detto “largo ai giovani”, aveva preannunciato le primarie del PdL il 16 dicembre e il giorno successivo il Tribunale di Milano lo condanna. A quel punto Berlusconi si rende conto che Mario Monti e il suo mentore, Giorgio Napolitano, non rispettano gli impegni, quindi rifà una nuova conferenza stampa in cui spara a zero nei confronti di Monti e capisce che non si può fidare né di Monti né di Napolitano. Questa è la realtà dello spread.
MESSORA: Tu prima hai parlato di “suicidio”, hai descritto una realtà simile a un incubo, al terrore, eppure c’è qualcun altro, che rischia adesso di andare al Governo, che parla di “sogno”, il “grande sogno dell’Europa”. Nel tuo programma parli di uscita dalla moneta comune, di recupero della sovranità monetaria, però sul tuo cammino hai un grande ostacolo che è il “grande sogno dell’Europa”, per l’integrazione politica della quale tutto questo a mio parere sta succedendo, cioèinnescare delle crisi che poi inducono dei cambiamenti che non sono più reversibili. E lo vediamo adesso: tutti i Trattati firmati, le ratifiche e anche ciò che hanno annunciato che faranno, ovvero costringere gli Stati a firmare le condizionalità senza neanche più passare da una ratifica. Sul tuo cammino quindi c’è l’Europa. Come la vedi? Tu sei europeista? Sei antieuropeista? Cosa credi che debba essere l’Europa?
MAGDI: Io sono europeista nel senso che ritengo che tra i paesi dell’Europa ci sia un comune collante identitario e valoriale che fa riferimento alle radici giudaico-cristiane e che ha nel cristianesimo la sua ispirazione. Cioè, se noi giriamo per l’Europa, ciò che accomuna l’Europa sono i campanili, sono le chiese, è la spiritualità cristiana, a prescindere dal fatto se uno è credente, se uno è praticante, se uno è cattolico o se uno è protestante. Tuttavia questa Europa è l’Europa dei banchieri, è l’Europa dei burocrati, non un’Europa con un’anima ed è un’Europa che è profondamente antidemocratica e a mio avviso è anche, come dire… viola il diritto internazionale. Mi spiego. Nel diritto internazionale esistono gli Stati ed esistono le Organizzazioni internazionali. Solo gli Stati hanno potere invasivo nei confronti dei propri cittadini, nel senso che la legge vale per tutti e tutti i cittadini non possono sottrarsi al rispetto della legge.
MESSORA: Si chiama “monopolio legittimo della forza”.
MAGDI: Esatto. L’organizzazione internazionale, invece, non può essere invasiva nei confronti degli Stati e dei popoli che liberamente vi aderiscono, nel senso che uno Stato può dire “no, questa risoluzione non la condivido e quindi non la applico”. L’Unione Europea è l’unica organizzazione internazionale che ha potere invasivo nei confronti degli Stati e dei popoli che vi aderiscono. L’80% delle nostre leggi nazionali sono la semplice trasposizione di direttive e di risoluzioni emesse dall’Unione Europea che hanno la priorità rispetto alle leggi nazionali. Cioè se c’è un contrasto tra la legge nazionale e la risoluzione europea, prevale la risoluzione europea e se lo Stato non la applica, subisce della sanzioni. Questo è un qualcosa che non esiste in nessun’altra organizzazione internazionale. L’Europa è profondamente antidemocratica, perché mentre in uno stato di diritto i tre poteri, quello legislativo, giudiziario ed esecutivo, sono rigorosamente separati, in questa Unione Europea invece noi abbiamo il potere esecutivo e il potere legislativo incarnati dalla stessa istituzione, che è la Commissione Europea, che è sia il Governo ma sia anche chi ha la prerogativa di emettere l’istanza legislativa. Poi la proposta di legge passa al Parlamento, che la vaglia. La può approvare o la può bocciare, ma non decide quali saranno le leggi che governeranno i popoli europei. Ecco perché questa Europa è un’Europa che io rifiuto perché è un’Europa che viola la sovranità dell’Italia ed è un’Europa che viola anche la democrazia sostanziale.
MESSORA: Quindi appena tu dovessi entrare in Parlamento, quali sono i disegni di legge che proporrete?
MAGDI: Noi proporremo il riscatto della nostra sovranità monetaria, legislativa, giudiziaria e nazionale, perché solo in questo modo noi potremo risanare il debito pubblico, potremo rilanciare lo sviluppo e potremo anche salvaguardare quei valori, quella identità, quella civiltà che ci appartiene. Questa è un’Europa profondamente relativista, è un’Europa che ci impone, ad esempio, il matrimonio omosessuale, che viene considerato come l’apice della civiltà a cui noi dovremmo guardare, perché hanno riparametrato quella che è la struttura della società, dicendo che non si articola più nel rapporto tra l’uomo e la donna, ma bisogna fare riferimento all’orientamento sessuale, dove l’essere eterosessuali, bisessuali, omosessuali, lesbiche e transessuali, deve essere considerato pari, su tutti i piani, compreso il diritto al matrimonio e il diritto alle adozioni. Ora, anche secondo la logica, la ragione, in un momento in cui l’Europa, questa Europa è precipitata all’ultimo posto al mondo per tasso di natalità e l’Italia è l’ultimo paese in Europa per tasso di natalità, anche limitatamente all’uso della ragione, noi dovremmo, per invertire questa tendenza che è un suicidio-omicidio demografico, sostenere la famiglia naturale. Perché, piaccia o meno, ma è solo il sodalizio tra un uomo e una donna, che può generare la vita. Dobbiamo sostenere la maternità, dobbiamo incentivare la natalità e dobbiamo aiutare i giovani, affinché attraverso la stabilità lavorativa possano rigenerare la vita.
MESSORA: Tu sei entrato in questo terreno che è un po’ minato… Intanto se tu per legge obblighi qualcuno che è omosessuale ad avere una famiglia naturale, non ci riuscirai mai, perché la sua natura è diversa…
MAGDI: Non dico questo…
MESSORA: Mentre invece è comunque, credo, legittimo riconoscere il diritto a due partner di qualsiasi sesso siano, che condividono comunque dei valori concreti, che sono quelli dell’amore, dell’affettività reciproca, magari della vita passata insieme, di avere alcune certezze. Per esempio qua in Italia mi dicono che se tu ti ammali e vai in ospedale, il tuo partner non ti può neanche assistere, non può neanche venire in tuo soccorso. Quindi io credo che del discorso sulle adozioni ne potremmo discutere a lungo, ma su questi cardini, questi principi generali… Si chiamano, credo, coppie di fatto, su cui non abbiamo praticamente mai fatto niente. Personalmente credo che bisognerebbe andarci un po’ con i piedi di piombo…
MAGDI: Allora, io rispetto le persone, tutte, senza alcuna discriminazione rispetto alla loro fede, alla loro cultura e rispetto al loro vissuto personale. Il rispetto nei confronti della persona non deve mai venire meno, la persona non può essere in alcun modo discriminata, siamo tutti depositari di valori assoluti e universali alla vita, alla dignità e alla libertà. Io pongo un altro problema, dico che in Italia e in Europa più in generale, noi stiamo morendo come società autoctona e stiamo morendo come civiltà perché non facciamo figli in numero adeguato alla salvaguardia dell’equilibrio demografico. Per fare ciò noi dobbiamo investire, fare politiche a favore della famiglia. Al di là dell’altro discorso. Io non voglio essere negativo, distruttivo, io voglio essere positivo e costruttivo, quindi dico che in questa situazione, così come nei confronti dell’euro, io non ho una posizione ideologica nei confronti dell’euro, dico soltanto che se fino al 2001 una famiglia italiana che guadagnava 1.500.000 lire poteva vivere dignitosamente e se ne guadagnava 2 milioni di lire poteva permettersi anche una bella vacanza e che il giorno dopo l’adozione dell’euro, quando da un giorno all’altro ciò che compravamo con mille lire lo abbiamo acquistato a 1 euro, e dove 750 euro si traducono nella miseria e con mille euro si è poveri, allora dico che partendo da questa realtà io sono per il ripristino della sovranità monetaria. Lo stesso dico per la questione demografica. Noi dobbiamo risalire la china, dobbiamo incentivare la natalità e per farlo noi dobbiamo sostenere la maternità. Ecco perché noi all’interno di “Amo l’Italia” riteniamo che bisogna considerare il valore economico del lavoro domestico, (in Francia è stato stimato pari al 33% del Pil) per riconoscere alle madri che scelgono, sottolineo scelgono, quindi senza nessuna costrizione, di dedicarsi a tempo pieno alla famiglia, alla casa e ai figli, di attribuire loro una giusta indennità di maternità che consenta a quella famiglia di potersi assumere la responsabilità di mettere al mondo dei figli.
MESSORA: E comunque asili di prossimità, asili nelle aziende…
MAGDI: Esatto. Tutti i servizi che servono per quelle madri che invece scelgono di continuare a lavorare. Noi vogliamo mettere al centro la persona, la famiglia naturale, la comunità di uomini e donne libere. Vogliamo mettere al centro i valori, le regole, il bene comune. Questa è la differenza sostanziale che ci porta a ribaltare quella piramide che oggi ci vede dipendere in toto da una cupola in cui ci sono: la Commissione Europea, la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale, gli Stati, le Regioni, le Province. E quando si arriva a livello dei Comuni, che è l’ambito dove i cittadini effettivamente lavorano e producono, vivono, mettono su le proprie famiglie, si scopre che non ci sono più soldi, si scopre che ci si deve limitare a sottomettersi a delle direttive, a degli ordini che vengono calati dall’alto. Noi vogliamo ribaltare tutto questo e partiamo dal basso, partiamo dai cittadini, partiamo dalle famiglie, partiamo dagli imprenditori, partiamo dai Comuni.
MESSORA: Hai sentito le recentissime dichiarazioni di Ferdinando Imposimato che sostiene che dietro alla strategia della tensione degli anni di piombo, del terrorismo in Italia, ci sia addirittura il Gruppo Bildelberg?
MAGDI: Non ho sentito questa dichiarazione, ma se la dice un magistrato che si occupò negli anni ’80 del terrorismo brigatista in Italia, credo che avrà delle buone ragioni, perché diversamente dovrebbe rispondere a chi di dovere di queste sue affermazioni, che sono effettivamente affermazioni molto molto pesanti.
MESSORA: So che devi andare via. Un egiziano che ama l’Italia. Come mai?
MAGDI: Io sono in Italia dal 1972, quindi da 40 anni. Oggi mi considero orgogliosamente italiano. Ho sempre amato l’Italia. Io ho iniziato a studiare nelle scuole italiane dall’età di 4 anni, quindi l’Italia è sempre stata nel mio cuore. Amo gli italiani. Questa è la casa in cui io mi sento pienamente e autenticamente me stesso.
MESSORA: Quindi ogni tanto l’immigrazione produce qualcosa di positivo…
MAGDI: Ma sicuramente! Noi dobbiamo favorire quella accoglienza in un contesto di condivisione dei valori fondanti della società italiana e di quelle regole che sono alla base di un sano concetto di cittadinanza. Io sono per l’applicazione integrale del detto evangelico “ama il prossimo tuo così come ami te stesso”, dove l’amore per il prossimo e l’amore per se stessi devono bilanciarsi, devono andare di pari passo. Nel momento in cui noi realizziamo questo equilibrio, noi conseguiamo il bene comune, il bene per gli italiani e il bene per gli immigrati.

Trascrizione a cura di Maria Laura Borruso.

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