sabato 21 marzo 2015

L'ecatombe demografica


Esattamente 15 anni fa, sul periodico settimanale “Panorama”, apparve un interessante articolo, a firma di Antonio Gaudio, intitolato “Benvenuto a Nonno City, Viaggio nel paese che anticipa il nostro futuro”. (pag.115 e seguenti).
L’articolo prendeva spunto da un caso verificatosi in un Comune della Toscana, situato nella Provincia di Siena: Castiglione Da Norcia. I censimenti dell’epoca registravano un calo dei residenti di circa la metà, rispetto a venti anni prima.
Ebbene, in questo articolo, l’autore illustrava quella che adesso è diventata una vera e propria ecatombe demografica.
Oggi queste cifre non ci meravigliano affatto, dato che esistono ancora comuni con pochissime persone. Il dato dovrebbe invece farci riflettere per l’assoluta gravità che una tal cosa comporta. Anzitutto il fatto che quell’articolo era tutt’altro che allarmistico… e preannunciava, in modo oltremodo profetico,  ciò che stiamo vivendo adesso.
Oggi viviamo in una società senza giovani e, soprattutto, senza bambini, dato che le nascite sono ridotte al lumicino. Il nostro paese si sta così devitalizzando nell'indifferenza di tutti. Del resto come biasimare coloro che, senza un lavoro e,soprattutto,  senza ragionevoli prospettive per il futuro, devono affrontare ingenti difficoltà economiche per metter su famiglia?


Se qualcuno, allora, non se ne fosse ancora accorto, bisogna ricordarglielo: il Bel Paese è – allo stesso tempo - teatro e posta in gioco.
Ci sono voluti venti anni affinché tutti percepissero il problema dell’Immigrazione come fondato ed anche pericoloso. Per questo motivo, i Mass-media, addomesticati dai poteri forti, hanno aggiunto un aggettivo qualificativo all'Immigrazione, denominandola "selvaggia". Questa scelta è servita per distinguerla da quella "buona" che, invece, sarebbe fonte di ricchezza per tutti noi, “se solo – come dicono i TG – ci liberassimo dagli antichi  pregiudizi”.
In Italia si sta verificando sotto i nostri occhi una vera e propria invasione di individui allogeni. Si, perché, non si tratta di uno spostamento progressivo e, soprattutto, volontario di persone consapevoli del proprio destino. Si tratta, viceversa, di una massa informe di individui, sradicati dalla loro terra natia, che cercano un rifugio dalle numerose guerre e dalle politiche dissennate e criminali provocate ad arte dai medesimi poteri forti. Ho usato - non a caso - il termine “IN-VASIONE”, poiché si tratta – letteralmente – di un “TRAVASO” improvviso di una grande moltitudine di individui all’interno di un territorio  occupato da cittadini membri di uno stato che, a rigor di logica dovrebbe essere "sovrano". Se a questo vi aggiungiamo che tale “travaso” non è gradito dalla stragrande maggioranza della popolazione, possiamo affermare, senza tema di smentita, che si tratta di una vera è propria INVASIONE, anche se non attuata con i mezzi classici di un’invasione militare organizzata. A ciò va aggiunto un altro problema che inizialmente non era stato ben considerato dai fautori entusiasti dell’immigrazione: il trasferimento all’estero di valuta nazionale.  Molti di questi "migranti", infatti, mantengono il resto delle loro famiglie, inviando loro mensilmente denaro. Questo, chiaramente, rappresenta una perdita enorme per il nostro paese, poiché si tratta, in un certo senso, di esportazione in massa di denaro all’'estero, al di fuori della zona Euro.
I politicanti, “camerieri dei banchieri”, che cosa si inventano? Presto detto: tutta una serie di provvedimenti legislativi che facilitino il ricongiungimento familiare, autorizzando gli altri membri della famiglia a ricongiungersi con il “capo famiglia”. Ma questo è solo un provvedimento tampone, poichè l'élite finanziaria esige che si faccia molto di più.
Ecco che allora che il “Grande pifferaio magico” TIRA FUORI dal suo CILINDRO la  SOLUZIONE al problema:L’IMPORTAZIONE di MATERIALE UMANO ALLOGENO, atto a formare la NUOVA GENIA ITALICA.
A questo importante diktat dei poteri forti fa eco la grancassa mass-mediatica che sforna continui proclami in favore dello sradicamento degli indigeni e, contemporaneamente, incoraggiando i medesimi all’accoglienza di questi disperati, facendo leva sui buoni sentimenti e quant’altro.
Naturalmente non si potrà parlare in alcun modo di una rinnovata stirpe italica ma solo di un lurido processo di “Meticciamento forzato”. La Nazione Italia è destinata così a scomparire dalla faccia della terra, sostituita da un amalgama indistinta, unita unicamente da motivi utilitaristici.
Si rivela come una vera e propria idiozia quella che i TG ci hanno  propinato per anni, secondo la quale gli immigrati costituirebbero una ricchezza per il paese, sol perché accettano di compiere lavori che gli italiani si rifiutano di fare. In primis, perché, oggi, con la crisi che stiamo vivendo, nessuno rifiuta un lavoro, anche se umile e poco dignitoso. In secondo luogo, perché gli immigrati non trovano più lo spazio che prima veniva loro abbondantemente concesso, se pure con salari da fame.
Infine, tutto ciò, nasconde il lato più ignobile della vicenda, perché presuppone la legittimità di approfittare dello stato d’estrema indigenza in cui versano questi disperati.
Giustificare l’immigrazione, sol  perché un disperato accetta di rimuovere l’amianto per una manciata di Euro, lavorando fino a 15 ore in una giornata, significa LEGALIZZARE LA SCHIAVITU’!
Eppure, nonostante si sia lottato per due secoli per abolirla e, soprattutto, per avere delle garanzie sulla salute, rieccola fare il suo mefitico ritorno.
In buona sostanza, tutto ciò che ci viene propinato per sostenere e giustificare l’immigrazione è falso.   Il paradosso è che questo stato di cose venga attuato principalmente da governi “progressisti” che dovrebbero, almeno in teoria, avere più a cuore le sorti dei più deboli.  A sinistra, ormai, si professa il dogma della assoluta bontà della società multietnica. In effetti, tutta la vulgata marxista-leninista, o quel che ne rimane, è stata riciclata, attraverso la proditoria sostituzione del proletariato con l’immigrazione. Non sono dicerie. Basta ascoltare i discorsi che i politicanti di turno fanno ad ogni tornata elettorale. Dietro interessate petizioni di principio e “nobili ideali umanitari" si celano interessi politici personali evidenti.
I nuovi derelitti delle società occidentali sono il nuovo serbatoio di voti a cui attingere nel futuro prossimo venturo. Costoro costituiscono un notevole bacino elettorale del tutto nuovo, pronto ad essere utilizzato per i più biechi scopi elettorali.
Difatti, mentre per i mercanti dei nuovi schiavi il profilo risulta essere assai più nitido, non accade altrettanto per le forze di governo che si riempiono la bocca con la tutela dei diritti umani e del Welfare.
Il delirio, naturalmente, non si ferma qui.  Esiste un nefando punto in cui la cultura del potere, propalata a piene mani dai potentati economico-finanziari, si incontra con i vizi profondi dei progressisti catto-comunisti: il malcelato disprezzo per tutto ciò che ha costituito il vero orgoglio italiano. La sinistra ha sempre avversato tutto ciò che investe e riveste il cosiddetto “carattere nazionale”.
Non è un segreto che, inoltre, con un significativo punto di arresto durante il Ventennio,  le élite finanziarie  italiane abbiano parlato prima francese e adesso inglese. Costoro mandano i loro diletti pargoli a studiare all’estero, prima in costosi College svizzeri e poi nelle più prestigiose Università Statunitensi.
La scuola statale italiana è riservata alla plebe, che deve rimanere in posizione di subordine rispetto a quelli che prediligono la cultura anglosassone. In questa ottica devonsi ricondurre l’aperta ostilità dell’establishment verso le materie classiche, come per es. lo studio del Latino e del Greco nei licei.
La sinistra, in buona sostanza, disprezza tutto ciò che il popolo ama. Se la gente comune guarda con sospetto agli stranieri, la sinistra li accoglie a braccia aperte. Se il nostro popolo è diffidente verso gli omosessuali, la sinistra cerca in ogni modo di imporli per legge alla comunità.  Se la nostra gente crede nella famiglia tradizionale, la sinistra la distrugge sin dalle fondamenta.
Ecco perché Liberismo e comunismo non sono altro che due facce opposte della medesima medaglia! Entrambe, anche se da prospettive opposte, intendono disgregare la famiglia e la società tradizionalmente intese.

2 commenti:

  1. Concordo solo in parte. In altre parole, son d'accordo sul fatto che oggi esiste un calo demografico più che evidente... Non credo, però, che il problema si possa risolvere chiudendo le frontiere o, peggio, affondando i barconi di questi disperati in mare. Occorre, invece, essere solidali con costoro, magari aiutandoli e facendo in modo che non rimangano soli e, dunque, facili prede della criminalità organizzata. Inoltre, credo che lo scambio culturale sia un vantaggio per tutti, anche nel senso del meticciato. Certo, non è facile ed occorre una sinergia d'intenti tale da creare una catena di solidarietà affinchè si esca insieme dall'impasse.

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    1. Anche io concordo sul fatto che " oggi esiste un calo demografico più che evidente... " . Quello che si omette di dire è che oggi a questo processo di depopolamento attuato in alcune aree del pianeta, si contrappone un processo di ripopolamento di altre aree.. in modo tale che sia più facile in futuro attuare un unico governo Mondiale. Basta leggersi quanto profeticamente scriveva Aldus Huxley nel suo "The Brave New World".

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