mercoledì 3 luglio 2013

IL NEMICO VI ASCOLTA, TACETE!

Il celebre manifesto di Gino Boccassile
Così recitava la didascalia di un famoso manifesto di Gino Boccassile, ambientato nella seconda guerra mondiale. E, nonostante di acqua sotto i ponti ne sia passata parecchia, il motto sembra più che appropriato oggi, dopo che le rivelazioni della spia pentita Edward Snowden hanno fatto il giro del mondo. 
Mr Abbronzatura, dal canto suo,  assicura agli alleati che chiarirà tutto...ma l’Europa non sembra intenzionata a lasciar correre e minaccia ritorsioni.  
Insomma, dopo la divulgazione delle informazioni top secret,  i vertici europei sembrano cadere dalle nuvole e lanciano fulmini e saette contro la White House, minacciando di bloccare l’avvio dei negoziati per la creazione di una zona transatlantica di libero scambio. In realtà più che una minaccia, questa presa di posizione ci appare come una sorta di "scoperta ipocrita". Così, infatti, l'ha giustamente definita Maria Giovanna Maglie, giornalista di "Libero". Per questo ed altro, è lecito aspettarsi un rapido dietro-front della schiera degli indignati a comando. Costoro simulano un'indignazione che la storia smentisce con i fatti. Bluffano sperando di gettare fumo negli occhi della gente. 
Innanzitutto, i responsabili della sicurezza europei avevano già riscontrato cimici ed intercettazioni telefoniche e si erano immediatamente attivati per individuarne la fonte. In quella occasione si era constatato che i segnali venivano generati dall’attività di una struttura collocata nell’area schermata del quartier generale della Nato, nei pressi della municipalità di Evere, dove ha sede anche la NSA. Ebbene quali importanti decisioni vennero prese nel merito?
Difatti, a parte le flebili proteste avverse alla NSA, cosa è stato fatto in concreto? Nulla. Ecco la  nuda verità. Di fronte all'immobilismo di ieri, stride oggi l'atteggiamento ipocrita delle istituzioni europee che, ripeto, FINGONO di INDIGNARSI.

Il Sistema di spionaggio capillare statunitense rivelato da Snowden è in realtà qualcosa di assolutamente risaputo nell'ambiente dei cosiddetti servizi.  Siamo in presenza di una storia assolutamente "normale", che invece oggi viene spacciata come uno scoop senza precedenti.

Non bisogna dunque meravigliarsi per quanto accaduto, poiché Bruxelles (come Roma del resto) altro non è che una succursale della Casa Bianca a Washington D.C.
Perché allora tanto chiasso?

Tutte queste semplici riflessioni ci fanno ritenere, senza tema di smentita, che il cosiddetto Datagate è la conferma di tante ipotesi prima bollate come "fumoserie complottiste" ma che oggi acquisiscono cittadinanza nell'informazione mainstream, generando scalpore nelle opinioni paludate dei commentatori affezionati al genere "politically correct".  Per questo  ed altro, si cerca di ostentare indignazione a più non posso di fronte alla cruda realtà dei fatti che non possono essere in alcun modo smentiti.


Il commissario UE Michel Barnier

In questo quadro appaiono sincere  le dichiarazioni del commissario francese Michel Barnier, il quale sostiene che gli europei devono evitare di essere doppiamente naif"Credere a un mondo idilliaco senza spionaggio" e "pensare che l'europa possa evitare di sviluppare capacità proprie in termini di materiali sensibili e cyberdifesa".

Ad ogni buon conto, a parte la pantomima di quanti continuano ad agitarsi e a stracciarsi le vesti contro lo scandalo del datagate, occorre fare il punto della situazione, prescindendo dai facili proclami e dagli isterismi dell'ultima ora.
In un mondo come quello attuale, dove il controllo delle reti costituisce un'arma politico-economica che annulla di fatto la sovranità degli stati nazionali, è necessario disporre - come sostiene Barnier - di "sistemi rigorosi e trasparenti di protezione dei dati personali". Per fare ciò evidentemente l'europa deve disporre di "capacità autonome per la sua sicurezza al di là della difesa".

In parole povere, prendersela con gli americani è puerile se non si dispone di una rete reale di protezione autonoma.
Infatti, il punto rilevante della questione, che nessuno fa presente, indignazioni a parte,  è Cui Prodest?

Attualmente queste rivelazioni "choc" hanno fatto il gioco della Cina, che è riuscita a far dimenticare i suoi attacchi informatici e, soprattutto, i suoi furti di brevetti e dunque di consistenti proprietà intellettuali.. La Cina è riuscita ad appropriarsi di ingenti quantità di brevetti e segreti industriali che valgono miliardi di dollari, compresi i progetti sensibili per la difesa.
In questo clima di buonismo intellettuale, l'europa sta arretrando e invece di costituire ed accrescere le sue "cyberdifese" si attarda in inutili minacce che scandalizzano solo i grulli ed i criminali.

©♚Pierre

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