" L'Europa
dei banchieri contro la Costituzione ":
esattamente con
questo titolo (cfr. Il Tempo, 22 giugno 2004, p.7) o, con titoli analoghi, la
grande stampa ha dato la notizia sconvolgente, che è iniziata la fase
conclusiva della Rivoluzione Francese.
Noi l'avevamo
già preannunciata su Abruzzopress (3 giugno '04, n.180) con queste testuali
parole:
"Lo Stato
di diritto ha considerato nel proprio ordine costituzionale, solo i tre poteri:
legislativo, giurisdizionale ed esecutivo. Il quarto potere della sovranità
monetaria se lo sono fagocitato, nel silenzio, le banche centrali, S.p.A con
scopo di lucro… ecco perché dobbiamo completare la Rivoluzione Francese: la
sovranità monetaria va attribuita allo Stato - come quarto Potere
Costituzionale - e tolta alla banca centrale. Non è più tollerabile che, in uno
Stato di diritto, la funzione costituzionale della sovranità monetaria sia
esercitata da una S.p.A. con scopo di lucro... L'urlo del Ca ira deve tornare
sulle piazze, davanti alle sedi delle banche centrali e nei Tribunali. Ci
dobbiamo riprendere la proprietà dei soldi nostri."
Quando la governance
economica programma "maggiori poteri alla Commissione nella sorveglianza
dei conti pubblici…" pone necessariamente un conflitto di interessi tra la
volontà del Padrone (la banca centrale) e quella dei camerieri (i governi).
Ha denunciato
esplicitamente l'eventualità di questo conflitto Mario Borghezio:
" Questa è
una costituzione per l'Europa dei banchieri. Noi combattiamo invece per
l'Europa dei Popoli…"
La diagnosi è
esatta. Manca la terapia. Si impone la necessità di uscire dalle formule approssimative
e generiche per proporre:
1)
l'attribuzione allo Stato della sovranità monetaria come quarto potere
costituzionale;
2) la proprietà
della moneta al Popolo come REDDITO di CITTADINANZA;
3) l'emissione
di moneta senza riserva, di PROPRIETA' del PORTATORE, come oggetto di diritto
sociale (a norma del 2° co. dell'art. 42 della Costituzione Italiana);
4) poiché il
mercato è saturo sia di beni che di moneta quando i prezzi coincidono con i
costi di produzione, solo quando questa coincidenza si verifica, va sospesa sia
la produzione dei beni, che l'emissione di moneta in attuazione del quarto
potere costituzionale della sovranità monetaria;
5) va costituito
il Ministero per il risarcimento dei danni da usura (come i danni di guerra);
6) va sancita,
con provvedimento di urgenza la moratoria dei debiti bancari e fiscali, perché
basati sull'illecito del debito da signoraggio che ha trasformato il portatore
da proprietario in debitore della propria moneta;
7) dichiarata la
moneta di proprietà dei cittadini, lo Stato deve trattenere all'origine,
all'atto dell'emissione, quanto necessario per esigenze di pubblica utilità,
eliminando il 100% dei prelievi fiscali.
Questi
fondamentali principi normativi si desumono dalla definizione del valore come
rapporto tra fasi di tempo e conseguentemente del valore monetario come VALORE
INDOTTO.
Solo su questi
principi, la governance economica proposta nel patto costituzionale europeo,
potrà realizzare l'Europa dei Popoli. Altrimenti si continuerà nella tradizione
dei camerieri dei banchieri in cui la sovranità monetaria è retta dalla banca
centrale, S.p.A. con scopo di lucro. L'urlo del Ca ira deve tornare per
scrivere la pagina conclusiva della Rivoluzione Francese. Ci dobbiamo
riprendere la proprietà dei soldi nostri.
Avv.prof.
Giacinto Auriti