L’articolo prendeva spunto da un caso verificatosi in un Comune della Toscana, situato nella Provincia di Siena: Castiglione Da Norcia. I censimenti dell’epoca registravano un calo dei residenti di circa la metà, rispetto a venti anni prima.
Ebbene, in questo articolo, l’autore illustrava quella che adesso è diventata una vera e propria ecatombe demografica.
Oggi
queste cifre non ci meravigliano affatto, dato che esistono ancora
comuni con pochissime persone. Il dato dovrebbe invece farci riflettere
per l’assoluta gravità che una tal cosa comporta. Anzitutto il fatto che
quell’articolo era tutt’altro che allarmistico… e preannunciava, in
modo oltremodo profetico, ciò che stiamo vivendo adesso.
Oggi
viviamo in una società senza giovani e, soprattutto, senza bambini,
dato che le nascite sono ridotte al lumicino. Il nostro paese si sta
così devitalizzando nell'indifferenza di tutti. Del resto come biasimare
coloro che, senza un lavoro e,soprattutto, senza ragionevoli
prospettive per il futuro, devono affrontare ingenti difficoltà
economiche per metter su famiglia?
Se
qualcuno, allora, non se ne fosse ancora accorto, bisogna
ricordarglielo: il Bel Paese è – allo stesso tempo - teatro e posta in
gioco.
Ci sono voluti venti anni affinché tutti
percepissero il problema dell’Immigrazione come fondato ed anche
pericoloso. Per questo motivo, i Mass-media, addomesticati dai poteri
forti, hanno aggiunto un aggettivo qualificativo all'Immigrazione,
denominandola "selvaggia". Questa scelta è servita per distinguerla da
quella "buona" che, invece, sarebbe fonte di ricchezza per tutti noi, “se solo – come dicono i TG – ci liberassimo dagli antichi pregiudizi”.
In
Italia si sta verificando sotto i nostri occhi una vera e propria
invasione di individui allogeni. Si, perché, non si tratta di uno
spostamento progressivo e, soprattutto, volontario di persone
consapevoli del proprio destino. Si tratta, viceversa, di una massa
informe di individui, sradicati dalla loro terra natia, che cercano un
rifugio dalle numerose guerre e dalle politiche dissennate e criminali
provocate ad arte dai medesimi poteri forti. Ho usato - non a caso - il
termine “IN-VASIONE”, poiché si tratta – letteralmente – di un “TRAVASO”
improvviso di una grande moltitudine di individui all’interno di un
territorio occupato da cittadini membri di uno stato che, a rigor di
logica dovrebbe essere "sovrano". Se a questo vi aggiungiamo che tale
“travaso” non è gradito dalla stragrande maggioranza della popolazione,
possiamo affermare, senza tema di smentita, che si tratta di una vera è
propria INVASIONE, anche se non attuata con i mezzi classici di
un’invasione militare organizzata. A ciò va aggiunto un altro problema
che inizialmente non era stato ben considerato dai fautori entusiasti
dell’immigrazione: il trasferimento all’estero di valuta nazionale.
Molti di questi "migranti", infatti, mantengono il resto delle loro
famiglie, inviando loro mensilmente denaro. Questo, chiaramente,
rappresenta una perdita enorme per il nostro paese, poiché si tratta, in
un certo senso, di esportazione in massa di denaro all’'estero, al di
fuori della zona Euro.
I politicanti, “camerieri dei banchieri”,
che cosa si inventano? Presto detto: tutta una serie di provvedimenti
legislativi che facilitino il ricongiungimento familiare, autorizzando
gli altri membri della famiglia a ricongiungersi con il “capo famiglia”.
Ma questo è solo un provvedimento tampone, poichè l'élite finanziaria
esige che si faccia molto di più.
Ecco che allora
che il “Grande pifferaio magico” TIRA FUORI dal suo CILINDRO la
SOLUZIONE al problema:L’IMPORTAZIONE di MATERIALE UMANO ALLOGENO, atto a
formare la NUOVA GENIA ITALICA.
A questo
importante diktat dei poteri forti fa eco la grancassa mass-mediatica
che sforna continui proclami in favore dello sradicamento degli indigeni
e, contemporaneamente, incoraggiando i medesimi all’accoglienza di
questi disperati, facendo leva sui buoni sentimenti e quant’altro.
Naturalmente
non si potrà parlare in alcun modo di una rinnovata stirpe italica ma
solo di un lurido processo di “Meticciamento forzato”. La Nazione Italia
è destinata così a scomparire dalla faccia della terra, sostituita da
un amalgama indistinta, unita unicamente da motivi utilitaristici.
Si
rivela come una vera e propria idiozia quella che i TG ci hanno
propinato per anni, secondo la quale gli immigrati costituirebbero una
ricchezza per il paese, sol perché accettano di compiere lavori che gli
italiani si rifiutano di fare. In primis, perché, oggi, con la crisi che
stiamo vivendo, nessuno rifiuta un lavoro, anche se umile e poco
dignitoso. In secondo luogo, perché gli immigrati non trovano più lo
spazio che prima veniva loro abbondantemente concesso, se pure con
salari da fame.
Infine, tutto ciò, nasconde il
lato più ignobile della vicenda, perché presuppone la legittimità di
approfittare dello stato d’estrema indigenza in cui versano questi
disperati.
Giustificare l’immigrazione, sol
perché un disperato accetta di rimuovere l’amianto per una manciata di
Euro, lavorando fino a 15 ore in una giornata, significa LEGALIZZARE LA
SCHIAVITU’!
Eppure, nonostante si sia lottato per
due secoli per abolirla e, soprattutto, per avere delle garanzie sulla
salute, rieccola fare il suo mefitico ritorno.
In
buona sostanza, tutto ciò che ci viene propinato per sostenere e
giustificare l’immigrazione è falso. Il paradosso è che questo stato
di cose venga attuato principalmente da governi “progressisti” che
dovrebbero, almeno in teoria, avere più a cuore le sorti dei più
deboli. A sinistra, ormai, si professa il dogma della assoluta bontà
della società multietnica. In effetti, tutta la vulgata
marxista-leninista, o quel che ne rimane, è stata riciclata, attraverso
la proditoria sostituzione del proletariato con l’immigrazione. Non sono
dicerie. Basta ascoltare i discorsi che i politicanti di turno fanno ad
ogni tornata elettorale. Dietro interessate petizioni di principio e
“nobili ideali umanitari" si celano interessi politici personali
evidenti.
I nuovi derelitti delle società
occidentali sono il nuovo serbatoio di voti a cui attingere nel futuro
prossimo venturo. Costoro costituiscono un notevole bacino elettorale
del tutto nuovo, pronto ad essere utilizzato per i più biechi scopi
elettorali.
Difatti, mentre per i mercanti dei
nuovi schiavi il profilo risulta essere assai più nitido, non accade
altrettanto per le forze di governo che si riempiono la bocca con la
tutela dei diritti umani e del Welfare.
Il
delirio, naturalmente, non si ferma qui. Esiste un nefando punto in cui
la cultura del potere, propalata a piene mani dai potentati
economico-finanziari, si incontra con i vizi profondi dei progressisti
catto-comunisti: il malcelato disprezzo per tutto ciò che ha costituito
il vero orgoglio italiano. La sinistra ha sempre avversato tutto ciò che
investe e riveste il cosiddetto “carattere nazionale”.
Non
è un segreto che, inoltre, con un significativo punto di arresto
durante il Ventennio, le élite finanziarie italiane abbiano parlato
prima francese e adesso inglese. Costoro mandano i loro diletti pargoli a
studiare all’estero, prima in costosi College svizzeri e poi nelle più
prestigiose Università Statunitensi.
La scuola
statale italiana è riservata alla plebe, che deve rimanere in posizione
di subordine rispetto a quelli che prediligono la cultura anglosassone.
In questa ottica devonsi ricondurre l’aperta ostilità dell’establishment
verso le materie classiche, come per es. lo studio del Latino e del
Greco nei licei.
La sinistra, in buona sostanza,
disprezza tutto ciò che il popolo ama. Se la gente comune guarda con
sospetto agli stranieri, la sinistra li accoglie a braccia aperte. Se il
nostro popolo è diffidente verso gli omosessuali, la sinistra cerca in
ogni modo di imporli per legge alla comunità. Se la nostra gente crede
nella famiglia tradizionale, la sinistra la distrugge sin dalle
fondamenta.
Ecco perché Liberismo e comunismo non
sono altro che due facce opposte della medesima medaglia! Entrambe,
anche se da prospettive opposte, intendono disgregare la famiglia e la
società tradizionalmente intese.