domenica 11 novembre 2012

Mr abbronzatura e il pollaio italiota


E così "Mr. Abbronzatura" è riuscito nell'intento: ha superato il suo diretto rivale, Mitt Romney nella folle corsa alla Casa Bianca. L'infelice accoppiata Romney-Ryan non è riuscita invece a mobilitare il cuore profondo della vecchia America. Il senato rimane solidamente nelle mani democratiche e la camera dei rappresentanti ai repubblicani. Ma il meglio (o il peggio) deve ancora venire.
Adesso Barack Obama dovrà mantenere i suoi impegni con gli elettori, cercando di non deludere nuovamente le aspettative dei cittadini democratici americani e, soprattutto, dovrà superare lo scoglio del Debito pubblico. La vittoria di Obama è perciò una vittoria di Pirro. Infatti, nonostante i bei discorsi e l'andatura dinoccolata, Mr abbronzatura non è riuscito a cambiare molto a Washington. E, di la dai discorsi apologetici della stampa nostrana, non c'è nulla di cui rallegrarsi. Anzi, per certi versi, egli ha mantenuto lo Status Quo. Sono stato dunque un ottimo profeta, allorquando Mr Abbronzatura fece loa sua discesa in politica. In pratica non ero affatto convinto della "bontà" di Mr. Obama. Invece i nostri politicanti, ancora oggi, fanno a gara nel mostrare entusiasmo per le elezioni USA. Non solo i "politici" però, anche i giornalisti sono stati  in fermento e hanno fatto la loro parte attraverso interminabili dirette, allestendo con cura i salotti buoni del mainstream televisivo. Da Mentana alla pasionara salernitana tutti plaudono alla bandiera al stelle e strisce.  Negli Usa, viceversa, l'entusiasmo è calato e, oggi, se ne accorgono un po' tutti, democratici compresi.  La questione centrale che ha anche diviso i democratici è quella economica.  Si parla di un accordo coi repubblicani sull'annosa questione fiscale... mentre Obama è concentrato sui problemi interni. La velocità dei cambiamenti globali non è stata mai tanto tumultuosa  e, se in meno di due mesi non sarà trovato un accordo, gli Usa andranno dritti dritti verso il "fiscal cliff" ...
La popolazione americana vive malissimo. Il tasso di disoccupazione è assai elevato;  chi è occupato lo è solo part-time ed pagato male. La classe medio-bassa se la passa male. Il problema è che questo tasso di disoccupazione è diventato cronico, mandando in frantumi il mito dell'american way of life. Non sì è verificata una ripresa dell'occupazione benchè negli Usa sia molto più facile licenziare una persona. Non è stata fatta ancora una riforma seria del mercato del lavoro e nemmeno una riforma fiscale degna di questo nome. Del resto nemmeno Romney aveva la soluzione giusta al problema, a dimostrazione che destra e sinistra americana - almeno in una visione globale - sono intercambiabili. Per non parlare della riforma sanitaria incompiuta e delle conseguenze interne ricadute sulla spesa pubblica. Era sicuramente un sistema che andava riformato ma lasciarlo a metà non è servito a molto.
La Fed ha continuato a stampare cartamoneta senza cambiare di una virgola la situazione.  Il tasso di crescita è fermo e, con la scusa di sostenere l'attività borsistica ( ossia con  con il pretesto di sostenere gli americani che investono in borsa) la Fed ha comprato gli asset pubblici e privati.  E invece si tace sull'operato delle banche e sulla mancanza di una regolamentazione bancaria efficiente. Questo sta creando dei rischi incalcolabili ... e ... non solo oltreoceano.
© ♕Pier Luigi